Schlein, affondo a Meloni: «Basta fare la guerra alle Ong»
La segretaria nazionale del Pd in visita alla Festa in zona Campovolo
Reggio Emilia Schlein all’attacco di Giorgia Meloni. E subito si accende lo scontro. Tra i tanti fronti aperti con il governo, prima di salire sul palco della Festa provinciale Pd all’Iren Green Park, ieri pomeriggio la segretaria nazionale Elly Schlein ha scelto di partire dall’attualità quotidiana e dal tema dei migranti, dalle multe e dal sequestro delle navi delle Ong. Lo ha fatto su Facebook, accusando il governo di aver creato «il reato di solidarietà per decreto». Un post al quale, fra i commenti, è arrivata la replica direttamente della presidente del Consiglio: «Facciamo applicare leggi e principi che esistono da sempre in ogni Stato» (leggi l’articolo a pag. 23, ndr).
Il tema tuttavia è caldissimo. E anche dal Campovolo la segretaria Pd è tornata sull’argomento, sostenendo che «il nuovo decreto ha di fatto introdotto questo reato e norme che hanno il solo scopo di rendere più difficile i salvataggi in mare».
Il problema, ha poi aggiunto, «è proprio la legge disumana che hanno fatto. Alle Ong sono arrivate multe e fermi amministrativi per aver avuto la sola colpa di aver salvato vite in mare. La solidarietà non è un reato e non si può criminalizzare chi sta sopperendo alla mancanza di una missione istituzionale europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Misura che noi chiediamo con forza, mentre il governo a Bruxelles è muto».
A questo, ha poi proseguito, «si aggiunge il totale fallimento delle loro politiche sull’immigrazione e di accoglienza, e stanno scaricando tutto sui Comuni. Ma è responsabilità del governo garantire la prima accoglienza. Senza risorse e percorsi di accoglienza diffusa, i sindaci da soli non ce la fanno. Chiediamo che il governo li convochi per definire una pianificazione nazionale per l’accoglienza diffusa. L’unico risultato è stato quello di lasciare i migranti per strada. Occorre coinvolgere le comunità locali e mettere le risorse dicendo di no alle grandi concentrazioni, in quanto serve una accoglienza diffusa e dignitosa».
Ma l’attacco al governo lanciato da Reggio è stato a tutto campo. Fra i temi, anche quello dei mancati ristori alle popolazioni alluvionate della Romagna. «Le imprese e le famiglie dei territori colpiti due volte – ha detto Schlein – non hanno ancora visto alcun ristoro. Sono stati i Comuni a mettere in campo risorse per i primi interventi. Ma se ora il governo non interviene, gli stessi Comuni rischiano il dissesto finanziario. Il governo e i ministri hanno fatto solo passerella e le uniche risorse arrivate sono state quelle della Protezione Civile e della Regione Emilia-Romagna. Non basta. Chi ha scelto di politicizzare le alluvioni e le frane è stato il governo. Noi, fin dall’inizio, abbiamo offerto la nostra disponibilità, perché quelle imprese e tutte quelle famiglie non possono restare senza prospettive».
Nel suo intervento dal palco del Campovolo, davanti a circa 500 persone che dalle 17 si sono accaparrate le sedie, incuranti del sole a picco, Elly Schlein – dopo il saluto del segretario provinciale Massimo Gazza – è partita dalla raccolta di firme per il salario minimo, che ha raggiunto 300mila adesioni. Ha poi aggiunto che «è strettamente legato alla denatalità e alla necessità di aumentare l’assegno unico familiare proposto dal Pd».
Ma affrontando in sequenza i temi del lavoro, della difesa della sanità pubblica, del welfare e della scuola, ha sottolineato che nel primo caso «occorre anche affrontare i temi della prevenzione e della sicurezza e approvare le norme per l’introduzione del congedo parentale paritario di tre mesi».
Sulla sanità, Schlein ha ribadito la posizione del Pd, che è quella di una strenua difesa del sistema universalistico, promuovendo la sanità di prossimità e territoriale come sta avvenendo in Emilia-Romagna e la necessità di un finanziamento adeguato per la difesa del welfare.
Riflessioni che ha poi legato al Pnrr e alle accuse al governo Meloni di «aver tagliato 16 miliardi di progetti dei Comuni».
Virando poi sui temi della scuola, dell’educazione, degli asili nido e del supporto alle famiglie, ha ribadito anche la necessità di un Piano nazionale per la casa. Avviandosi verpartito “vuole tenere insieme i diritti civili e i diritti sociali che sono inscindibili” e affermare che “il Pd continuerà a cercare un lavoro comune con le altre forze che si oppongono al Governo come è stato fatto per il salario minimo. Dopo un saluto e un ringraziamento al sindaco di Reggio per i risultati ottenuti, ha aggiunto “di apprezzare la scelta compiuta del Pd reggiano di avviare una ampia consultazione sul futuro della città coinvolgendo circa un migliaio di persone, parlando prima di programmi e di coalizione e arrivare solo dopo alla indicazione del prossimo candidato sindaco”. L’intervento della segretaria sul palco del Campovolo si è chiuso con la consegna da parte del segretario provinciale Massimo Gazza della maglietta ufficiale della Festa con la scritta “Estate Militante”. Maglietta che Elly Schlein in precedenza aveva già autografato a numerosi volontari che l’hanno accompagnata nel tradizionale giro nelle cucine e negli stand.
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