Scoppia il caso in Val d’Enza per il più grande centro migranti
Sarà a Martorano ma per Friggeri avrà impatto anche tutti i territori vicini
Val D’Enza L’apertura di un grande centro di accoglienza per migranti nella frazione di Martorano di Parma, a pochi chilometri dall’Enza, sta scatenando reazione in Val d’Enza. Il primo a prendere la parola è il sindaco di Montechiarugolo, Daniele Friggeri, che lancia l’allarme: «Una scelta incomprensibile e inaccettabile». I sindaci reggiani dell’Unione Val d’Enza, già oggi nella riunione di giunta ne discuteranno. Ma intanto su Facebook la sindaca di Cavriago Francesca Bedogni condivide il lungo posto del collega Friggeri, scrivendo: «Possiamo vedere in cosa si traducono l’incapacità di gestione e l’arroganza al potere».
La notizia è di pochi giorni fa, quando la Prefettura di Parma ha approvato l’apertura nell’area industriale dell’ex Columbus. Qui dovrebbero alloggiare una centinaio di migranti. È proprio questo il punto: la dimensione. «Esprimo sommo rammarico per aver trovato conferma oggi sulla scelta di localizzare un nuovo centro profughi nel territorio di Parma, ma al confine con Montechiarugolo, Sorbolo-Mezzani, Sant’Ilario e più in generale Val d’Enza e la provincia di Reggio – scrive sulla sua pagina Friggeri –. Negli ultimi mesi si sono susseguite riunioni in Prefettura inconcludenti. L’indicazione che noi, sindaci dei territori che da anni accolgono e gestiscono persone bisognose, è stata chiara: il modello è quello dell’accoglienza diffusa e deve esserci redistribuzione innanzitutto verso quei territori che non accolgono e non hanno mai accolto. Questo in primis per un principio di equità, ma soprattutto per la dignità delle persone che vengono accolte e di quelle che accolgono: grazie alla preziosa collaborazione di volontari, associazioni e servizi sociali del territorio. Nessun fenomeno di contrasto sociale, nessun problema socio-sanitario, percorsi di attenzione individuale, formazione e cura a differenza di ciò che abbiamo visto avvenire nei grandi centri ghettizzanti». E va giù duro. «La politica populista, in particolare di destra, degli ultimi anni ha però criminalizzato questo sistema di accoglienza diffuso tagliandone le risorse per chi accoglie perché “l’immigrazione è solo un business per le cooperative sociali” (cit. Giorgia Meloni) e diffondendo un clima di sfiducia e odio verso quei territori e quelle amministrazioni che con responsabilità hanno gestito questo fenomeno migratorio – va avanti –. Ce lo ricordiamo tutti, si è arrivati a questo governo con la retorica assurda di porti chiusi, di guerra “ai trafficanti di essere umani”, di “alberghi che chiudono perché guadagnano di più ad accogliere migranti”, di fantomatiche soluzioni che si potevano adottare immediatamente se fossero andati al governo ed ora ci ritroveremo alle porte della frazione termale di Monticelli Terme, che rappresenta la seconda meta turistica termale dell’ Emilia-Romagna, il centro di accoglienza temporanea più grande della storia della Provincia di Parma». «Ho letto l’appello del sindaco di Parma al Governo peccato che la prefettura sia, per l’appunto, “l’ufficio territoriale del Governo” e che questo centro può partire solo su specifica indicazione e autorizzazione del Governo quindi temo che gli appelli possano essere vani già in partenza. Però vorrei chiedere a tutti coloro che hanno votato alle ultime elezioni Fratelli d’Italia se si aspettavano che queste fossero le “soluzioni” che promettevano. Al contempo chiedo al mio partito a tutti i livelli, soprattutto al Pd provinciale, di prendere posizione non semplicemente contro l’assenza di qualsiasi politica di gestione dei flussi migratori di questo governo ma anche, e soprattutto, contro la scelta di un centro accoglienza che non solo nelle premesse non ha nulla di accogliente, nella modalità e nella localizzazione, ma che rischia di esplodere nei prossimi mesi coinvolgendo non solo Parma ma con ancor maggiore impatto sulle comunità di Montechiarugolo, Sorbolo-Mezzani e Sant’Ilario, territori che sono considerati un riferimento per il buon governo del centro sinistra».