Sabato Cerreto Alpi celebra il suo cantore Silvio D’Arzo
Ventasso Intitolazione della piazza, libri e musica
Ventasso L’omaggio nel luogo più caro. Sabato alle 17.30 la piazza del borgo di Cerreto Alpi verrà titolata a Silvio D’Arzo, nome d’arte di Ezio Comparoni. D’Arzo, uno dei più noti scrittori reggiani del ‘900, era legatissimo a Cerreto Alpi, paese natale della mamma Rosalinda Comparoni, ed è proprio il paesino del Crinale, a poca distanza da Collagna e dal passo del Cerreto, la presumibile ispirazione per le vicende narrate in “Casa d’altri”, la sua opera più nota. «…sette case. Sette case addossate e nient’altro: più due strade di sassi, un cortile che chiamano piazza, e uno stagno e un canale, e montagne fin quanto ne vuoi», per usare un estratto fra più i citati. Da qui, l’idea dell’Associazione Scrittori Reggiani di dare il nome della piazza a D’Arzo, ora concretizzata in collaborazione con il Comune di Ventasso. L’appuntamento è alle 17.30 per la cerimonia ufficiale, seguita dalla presentazione di “Silvio D’Arzo tutte le opere”, volume curato da Clementina Santi e Andrea Casoli che l’editore reggiano Corsiero pubblicherà nelle prossime settimane.
Nel corso del pomeriggio, si alterneranno i saluti di Enrico Ferretti e Franco Baccini, sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ventasso, quelli della presidente dell’Associazione Scrittori Reggiani ed esperta di D’Arzo Clementina Santi e di Dirce Penserini, a nome della comunità di Cerreto Alpi.
La chiusura sarà affidata al cerretano più noto, Giovanni Lindo Ferretti, cantante, scrittore, autore, fondatore di Cccp e Csi da tempo impegnato come solista, che leggerà alcuni estratti da “Casa d’altri”. L’accompagnamento musicale all’evento sarà fornito dai TransuDanza formati da Francesco Boni alla chitarra, Davide Castellari al clarinetto, Maddalena Boni al violino e Mirka Castellari al flauto traverso. Per l’occasione, verrà allestita una mostra a tema con le prime edizioni delle opere darziane e una serie di libri d’artista e ritratti dello scrittore forniti dalla collezione di Dante Battaglia. Dalla serata, quindi, lo spiazzo principale del borgo, il luogo dove un tempo le persone si incontravano dirette al fiume, alle fontane, ai lavatoi, porterà il nome di chi a quel paesino ha sempre riservato attenzioni e pensieri nei 32 anni di vita e scrittura, prima della morte prematura causata dalla leucemia. Per lui, cresciuto da una madre sola, con padre ignoto, Cerreto era il fulcro della sua esistenza. Un legame approfondito in tante analisi, in tanti testi critici, soprattutto dopo la riscoperta postuma di D’Arzo partita nel 1953 con la pubblicazione di “Casa d’altri” oltre un anno dopo la morte di Comparoni. Il paese, che oggi è impegnato in tanti percorsi per tenere integra una comunità alle prese con lo spopolamento e le difficoltà che segnano tutte le aree dei crinali appenninici, lo omaggerà, chiudendo un percorso a cui antichi estimatori, in primis Santi e Ferretti, lavorano da tempo.