Reggio e Parma non dimenticano le quattro vittime di Charlie Alfa
A Parma la sentita commemorazione 33 anni dopo la tragedia del Ventasso
Ventasso Le quattro vittime della tragedia del Ventasso – il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Anna Maria Giorgio e gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei – sono state ricordate a Parma, 33 anni dopo quel terribile 18 agosto 1990, quando l’elisoccorso su cui viaggiavano, si schiantò sull’Appennino reggiano.
«Gli anni che passano non cancellano il ricordo di chi ha perso la vita per prestare soccorso a chi aveva bisogno. Anzi lo rinnovano e lo tengono indelebile nelle testimonianze di chi li ha cosciuti, ci ha lavorato o ha vissuto quei momenti da cittadino. L’eredità che rimane da quella tremenda circostanza è la spinta al continuo miglioramento tecnologico e organizzativo, che significa maggiore sicurezza per gli operatori e i pazienti. Un cambiamento che ha rivoluzionato il sistema salute nell’approccio al soccorso – sottolinea Massimo Fabi, direttore generale dell’ospedale Maggiore di Parma e commissario dell’Azienda Usl – grazie a tutti gli operatori che, oggi come allora, interpretano il loro ruolo con dedizione e spirito di servizio».
Il sistema 118, è stato sottolineato nella circostanza, si presenta sempre più all’avanguardia per standard tecnologici, efficienza e organizzazione di eccellenza.
A conferma del continuo rinnovamento di un servizio che, già ora, colloca l’Emilia-Romagna ai primi posti in Italia per capacità operativa – è stato ribadito nel corso della cerimonia –, è partito a inizio luglio il nuovo modello operativo voluto dalla Regione nell’ambito del piano di riforma del sistema di emergenza urgenza, che ha nel rafforzamento del 118 uno dei suoi punti di forza.
Alla base di Parma, così come in quella di Ravenna, è stato ampliato l’arco temporale di operatività dell’elisoccorso per offrire un servizio dall’alba fino al tramonto, in considerazione del fatto che, soprattutto nel periodo estivo, si registrano i picchi di richieste di intervento.
Confermata inoltre la presenza di almeno un elicottero sempre operativo nelle 24 ore (con base all’ospedale Maggiore di Bologna), dotato di sistemi di visione notturna mentre sono stati raddoppiati gli elicotteri – da uno a due (Pavullo e Ravenna) sui quattro operativi in Emilia-Romagna – dotati di sistema di verricello di soccorso, che assicura la possibilità di rilasciare il team sanitario e di recuperare gli infortunati anche in luoghi impervi, dove non è possibile l’atterraggio del mezzo.
Una delle novità riguarda il potenziamento della funzione di medico di centrale operativa 118: connesso con i mezzi di soccorso e la rete ospedaliera attraverso strumenti di telemedicina, sarà in grado di supportare gli interventi di maxiemergenza, orientare le équipe coinvolte nell’intervento e, più in generale, partecipare al governo clinico del sistema di emergenza.
Di questa riorganizzazione del 118 fa parte anche l’attivazione, nei prossimi mesi, del “Numero unico europeo” per le emergenze 112. In particolare, in Emilia-Romagna saranno attivate due Centrali uniche di risposta (Cur), rispettivamente a Bologna e Parma, collocate nelle immediate vicinanze delle Centrali 118 Emilia Est ed Emilia Ovest, per garantire l’integrazione delle rispettive funzioni. L’introduzione del Nue 112 permette di ridurre i tempi complessivi di intervento in tutte quelle situazioni complesse in cui, per soccorrere le persone coinvolte, è necessario l’intervento tempestivo e contemporaneo non solo del 118, ma dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Infatti è prevista la possibilità di inviare la scheda contatto in tempo reale alle centrali operative cointeressate alla gestione dell’emergenza permettendo al soccorso sanitario di intervenire in sicurezza in tempi più rapidi.
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