Gazzetta di Reggio

Reggio

Orrore in via Pistelli

«Ladri dalla ferocia inaudita hanno strozzato i nostri cani»

Serena Arbizzi
«Ladri dalla ferocia inaudita hanno strozzato i nostri cani»

Reggio Emilia: intervista ai proprietari degli animali uccisi: «Un gesto barbaro e vigliacco»

4 MINUTI DI LETTURA






Reggio Emilia «Alla mia famiglia hanno ucciso due figli e al mio bambino hanno tolto per sempre due fratelli».

Daniela, Alfredo e Martina sono ancora sconvolti per la barbara uccisione dei due loro cagnolini per mano dei ladri. Sasha, una pinscher di 8 anni, e Theo, uno yorkshire di 9, erano due componenti della famiglia residente al civico 2 di via Pistelli. Famiglia che sabato non è stata soltanto derubata e danneggiata dall’incursione dei ladri che hanno messo a soqquadro l’appartamento, al primo piano del condominio. Bensì è stata gravemente compromessa negli affetti: la notizia dei due cagnolini strozzati dai ladri ha fatto il giro della città e sono in tanti a stringersi alla famiglia, vittima di questo gesto feroce.

A fare la macabra scoperta, al ritorno a casa è stata Daniela, che vive nell’appartamento con la figlia Martina, 22 anni.

«Sabato sono stata fuori casa da mezzogiorno alle 18 – racconta Daniela –. Quando sono rientrata, ho notato che la porta era chiusa con una sola mandata, come se me la fossi tirata dietro e basta. Poi, una volta dentro, non ho sentito abbaiare Sasha e Theo. Li avevo lasciati liberi in casa, prima di uscire. E mi sono insospettita».


Daniela ha presto compreso cos’era successo: intorno a sé regnava il disordine. I ladri hanno messo la casa a soqquadro, ma il peggio doveva ancora venire.

«Hanno chiuso gli animali in camera – aggiunge Daniela –. Erano dentro il trasportino, strangolati. Theo e Sasha vivevano con noi da quando erano nati. Li consideravamo come due bambini. E ci chiediamo com’è possibile accanirsi su due esserini viventi come quelli con una tale ferocia. Forse può essere stato il loro abbaiare che li ha indotti ad agire così. Io sono uscita a mezzogiorno e sono rientrata alle 18, ma li avevamo lasciati tante volte da soli anche una giornata intera».

Martina e Alfredo si trovavano in ferie a Viareggio, sabato, e una volta saputo cos’era successo ai cani si sono precipitati a casa. «Io ero rimasta qui a Reggio Emilia appositamente per accudirli, i cani non uscivano – rimarca Daniela –. Quando ho visto cos’è successo non mi è rimasto che allertare il 113».

I malviventi hanno portato via due smart watch e 250 euro in contanti. «Il computer e la televisione sono rimasti dov’erano – aggiungono Alfredo e Daniela –. Hanno rubato gli orologi e il denaro che hanno trovato».

Martina ieri è andata in questura a sporgere denuncia. Theo e Sasha hanno affrontato con lei tante fasi importanti della vita. «Quand’ero in gravidanza mi dormivano accanto alla pancia. Le persone che me li hanno ammazzati hanno tolto due figli a noi e due fratelli a mio figlio. Avrebbero campato almeno il doppio degli anni che avevano. Noi li abbiamo scelti e loro avevano scelto noi».

La polizia, una volta contattata, ha fatto immediatamente un sopralluogo nell’abitazione dov’è avvenuto il furto e dove sono stati strozzati i due cani. Non ci sono telecamere e i vicini non hanno riferito di avere visto individui sospetti aggirarsi nei dintorni del condominio sabato. Gli agenti hanno bussato alle porte degli altri condomini per raccogliere ogni elemento utile a costruire una pista che porti ai malviventi. I ladri, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero entrati dalla porta principale, che avrebbero usato anche per uscire dall’appartamento.

L’urlo di dolore alla scoperta di quanto era accaduto è arrivato fino ai vicini. La dirimpettaia di Daniela e Martina, Mimosa Vllahi, è addolorata per quanto accaduto alla vicina e il ricordo delle urla strazianti della ragazza è ancora vivido.

«La polizia ha bussato alla mia porta per sapere se avevo sentito qualcosa – racconta –. Non ho dormito tutta notte: ero in pena per quella giovane che continuava a piangere. Cercheremo di manifestare la nostra vicinanza in tutti i modi possibili per farle capire che la famiglia non è sola nell’affrontare quella tragedia. Anche altri condomini mi hanno chiamata, preoccupati per l’accaduto».

Tra gli inquilini serpeggia anche la paura dei malviventi che, come si è visto da questo episodio, non hanno scrupoli e non si fanno intimorire da nulla.

«Non ci sentiamo sicuri nel quartiere – confidano alcuni condomini –. È successo che, oltre a entrare negli appartamenti prendessero di mira anche i garage e portassero via la refurtiva».