Reggio Emilia, i primi fan di Harry Style sono già in tenda davanti al Campovolo
Vietato allontanarsi. «Non si può lasciare il posto: Questo è l’unico concerto in Italia e l’ultimo in Europa dopo tre anni di tour. Uno spettacolo imperdibile»
Reggio Emilia «Questo è l’unico concerto in Italia e l’ultimo in Europa dopo tre anni di tour. Uno spettacolo imperdibile». Tanto che, per aggiudicarsi i posti migliori, l’avamposto della Harry Styles mania (in vista del concertone sold out di sabato 22 luglio da 100mila spettatori) è comparso in città sabato. Per le prime fan, accampate in tenda all’ingresso dell’Rcf Arena accanto al distributore pubblico di acqua, è iniziata la grande attesa. In fila per sette giorni e sette notti («non si può lasciare il posto»), sopportando una calura africana (ieri 36 gradi, ma si arriverà a 40). «Il caldo? A Colonia era peggio: c’erano 35 gradi ed eravamo sull’asfalto, almeno qui c’è il verde e l’acqua a portata di mano».
Sono due le tende spuntate in via dell’Aeronautica. Una è stata posizionata da due giovani arrivate dal Messico, che ieri pomeriggio erano in un Bed & Breakfast a fare una doccia («Sono in Europa da un mese, hanno girato tutte le nazioni al seguito di Harry, senza perdersi una tappa del Love on Tour 2023», riferiscono le presenti). L’altra tenda è stata montata da Erika, 26 anni di Rimini, e Kati, 27 anni di Milano, che si definiscono «fan action»; per i profani, le fan action sono quelle che in momenti particolari (durante canzoni specifiche della scaletta) «sanno di dover fare qualcosa di speciale per rendere quel momento ancor più magico». Si potrebbe tradurre in fan sfegatate. «Per me Reggio Emilia è il decimo concerto di Harry. L’anno scorso ho fatto Torino, Bologna e Amburgo», dice Kati. E, mentre ammazzano il tempo su sedie pieghevoli all’ombra di un albero davanti alle auto che passano in via dell’Aeronautica, le due ragazze («Aspettiamo altre amiche, il grosso arriverà mercoledì») ci introducono in un mondo inaspettato e con regole proprie. «La tenda non è per risparmiare, ma per essere più vicine all’ingresso. In Italia se vuoi un buon posto devi fare la fila, altrimenti nascono discussioni».
Erika non vuole farsi fotografare in volto «perché sono la prima del mio settore: ce ne sono otto, indicati per colore (green, blue, yellow, orange e red zone, quest’ultima sotto al palco e diviso in altre tre aree, ndr). Se venisse pubblicata la mia faccia attirerei l’odio degli haters sui social». Tornando all’aspetto economico, le ragazze hanno sborsato 180 euro («prevendita compresa») per ascoltare il loro idolo. «La spesa è notevole: oltre alla tenda e all’attrezzatura necessaria, devi avere anche una base d’appoggio come un hotel: nel nostro caso un’amica che abita nei dintorni. Non conoscendo la città, quando siamo andate da Decathlon per comprare l’occorrente abbiamo usato il taxi; senza contare la spesa per mangiare». Visiteranno la città? «Se ci sarà tempo». «Pensavamo che il campovolo fosse in mezzo al nulla, invece non è male». Vale la pena? «Sì sì, Harry ci piace tantissimo. Ci divertiremo». l