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Saman, la perizia conferma la frattura dell’osso del collo

Saman, la perizia conferma la frattura dell’osso del collo

Venerdì in aula sarà reso noto l’esito dell’autopsia

06 maggio 2023
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Novellara Tra pochi giorni sarà reso noto, per la prima volta nell’aula del tribunale, ciò che è emerso dall’autopsia sui resti di Saman Abbas. La perizia conclusiva sarà discussa in aula il 15 giugno, ma già venerdì la dottoressa Cristina Cattaneo, che guida il collegio dei consulenti nominati dalla Corte d’assise, sarà in tribunale a Reggio per aggiornare le parti.

In quella occasione la professoressa dovrà confermare che i resti sono quelli della diciottenne – circostanza già appurata da una serie di elementi, anche se non sono ancora stati comunicati gli esiti dell’analisi del Dna – e, soprattutto, fornire le prime considerazioni sulla modalità del delitto.

I periti delle parti nelle scorse ore si sono confrontati con la anatomopatologa, che ha confermato che il corpo recuperato in strada Reatino presenta la rottura dell’osso ioide, situato alla radice della lingua, a livello della quarta vertebra cervicale, tra mandibola e cartilagine tiroidea della laringe, nella regione anteriore del collo. Questo fa pensare che la vittima sia stata strangolata, anche se questa conclusione non è stata ancora ufficialmente avanzata, sebbene vi siano vari elementi che hanno portato ad ipotizzarlo (comprese le dichiarazioni del fratello di Saman in sede di incidente probatorio). A dicembre era emerso che il corpo presentava anche una sorta di scollamento di tessuto in prossimità della gola. Sono ancora in corso accertamenti per capire se questo sia intervenuto prima o dopo il decesso.

Il compito dei periti non è semplice e lo si desume anche dalle proroghe che hanno richiesto in questi mesi. Si è detto fin dall’inizio che il corpo era in buono stato di conservazione, ma comunque è stato recuperato 575 giorni dopo il decesso, avvenuto il primo maggio del 2021. La perizia della dottoressa Cattaneo e dell’archeologo forense Dominique Salsarola doveva essere depositata il 22 febbraio. Poi il 16 gennaio il collegio si è allargato con la nomina di un secondo anatomopatologo, il professor Biagio Leone dell’Università di Milano Bicocca, e Roberto Giuffrida, genetista forense del gabinetto della Polizia scientifica milanese, e i termini si sono allungati di 90 giorni. Poi la scadenza del 16 aprile è stata nuovamente spostata in avanti, questa volta di due mesi.l

J. D. P.

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