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Franco Boni pubblica il dizionario del dialetto montecchiese-italiano

Daniela Aliu
Franco Boni pubblica il dizionario del dialetto montecchiese-italiano

Domani sera la presentazione al Marabù con letture di Antonio Guidetti

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Montecchio Domani, venerdì 28 aprile alle ore 21, al circolo Marabù di Montecchio si terrà presentazione del libro di Franco Boni “La Pita, l’Angiolèin e al Melpodèe”, dedicato al dialetto montecchiese, con lettura di brani a cura di Antonio Guidetti. La serata ha avuto il patrocinio dell’associazione culturale “La Vecchia Montecchio”.

«È un progetto che porto avanti da tempo – afferma l’autore del volume, lo storico Franco Boni –. Il libro si articola in due parti: grammatica dialettale e dizionario dialetto-italiano con 5.500 voci, per un totale di 256 pagine. Il dialetto nasce in ambito rurale, e io sono figlio di contadini profondamente radicati nel territorio montecchiese da oltre 400 anni, per cui chi meglio di me poteva dare alle stampe un libro simile?», aggiunge Boni.

Nella prefazione del libro, curata dall’autore, si legge: «Quello che avete tra le mani vuole essere una sorta di reliquia, ossia un qualcosa di molto caro che mi auguro rimanga nel tempo. Intanto non chiamiamolo vocabolario, il presente è un dizionario di oltre 5mila voci, dalla parlata dialettale montecchiese alla lingua italiana. Quindi è giusto chiamarlo dizionario del dialetto montecchiese-italiano».

Lo storico Franco Boni – molto conosciuto nel suo paese, ma non solo – si sofferma poi nella spiegazione dei motivi che lo hanno spinto a scrivere questo libro: «L’ideatrice nacque sei anni fa – racconta –. Una volta andai ad assistere a una conferenza storica tenuta dallo storico parmigiano Ettore Guatelli, che dopo alcune frasi iniziò a parlare in dialetto e annunciò (scherzosamente) che da quel momento in poi avrebbe parlato solo in dialetto. La cosa, nei giorni seguenti, mi incuriosì molto e arrivai ad una conclusione: che il dialetto è la cultura della zona in cui viene parlata, assolutamente da non dimenticare e quindi da fissare sulla carta. In ogni caso, la prerogativa di tutto questo è che il patrimonio letterario dialettale montecchiese non abbia a disperdersi», conclude Franco Boni.

Il libro “La Pita, l’Angiolèin e al Melpodèe” ha appunto 256 pagine ed è articolato in due parti: grammatica dialettale e dizionario dialetto-italiano. Non mancano poi un capitolo dedicato ai proverbi e ai modi di dire montecchiesi, l’intervista a Remo Reggiani (deceduto) che narra i luoghi d’infanzia più famosi del dopoguerra e altro ancora.

Franco Boni, nato a Montecchio nel 1959, appassionato e ricercatore di storia e degli eventi del passato in genere, è curatore di ricerche genealogiche, socio della Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi, sezione di Reggio Emilia. È anche vicepresiedente dell’associazione culturale “La Vecchia Montecchio”. Da oltre 35 anni anni è autore di studi e ricerche, articoli, monografie, pubblicazioni e conferenze. Oltre 300 i contributi realizzati con Montecchio Emilia come denominatore comune.