Il film di Hitchcock ha segnato un’epoca
La pazzia nei secoli tra arte, scienza e letteratura vista dagli studenti del Russell all’interno del progetto #Fuoriclasse realizzato con la Gazzetta di Reggio
Reggio Emilia La cosa che più ci ha impressionato durante il nostro lavoro è l’aspetto che mette in relazione il cinema con la psicologia, il quale è stato trattato principalmente dal filone cinematografico americano.
Ai registi dei film di questo filone interessa principalmente agire sull’inconscio: con la psicoanalisi per curare la mente e il cinema per costruire opere visionarie evocative ed emozionali. Di conseguenza c’è uno stretto legame tra cinema e psicologia, che poi si andrà a diversificare in più ambiti come quello medico ed educativo.
Il nesso di collegamento tra cinema e psicologia risiede nel gruppo di immagini, suoni e dialoghi a cui si assiste durante la visione dei film, proprio per questo tutt’oggi esiste la pratica della cineterapia: sedute di gruppo durante le quali persone si dedicano alla visione di un film lasciando evocare processi psichici come l’identificazione e la suggestione.
In questo modo vengono esternati problemi, si ha un contributo nel vivere momenti di difficoltà, malattia o depressione; si è scoperto che la visione di film agisce anche sul nostro livello ormonale in base al livello di immedesimazione.
Il più celebre regista di questo filone e di questi anni (più o meno anni ’50) è Alfred Hitchcock e con il suo film più celebre ha reso perfettamente l’idea su in che cosa consista il nesso tra psicologia e cinema. “Psyco” è una pellicola del 1960 in cui una signora uccide in un motel una donna di nome Marion Crane. Si verrà poi a scoprire che è lo stesso proprietario del motel, Norman Bates, che si traveste da sua madre e uccide qualunque donna che vada là. Questo perché Norman aveva ucciso la madre 10 anni prima quando, dopo la morte del padre, si era innamorata di nuovo tradendo, secondo Norman, lui e il marito, e dopo averla uccisa aveva sviluppato un complicato e patologico complesso di Edipo verso la madre. Norman ha fatto diventare la madre gelosa di tutte le ragazze che andavano nel motel e quindi ha attuato quel meccanismo psicopatologico di rimozione del vissuto che è noto in psicoanalisi come “identificazione proiettiva”. l
Mata Toli
Tommaso Daolio
Alessandro Gozzi
classe 4A
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