La mamma dell’assassino Marco Eletti in aula: «Io e lui potremo ritrovarci»
Sabrina Guidetti, la madre di Marco Eletti, in aula ha detto di non portargli nessun rancore per avere tentato di ucciderla e per averle ammazzato a martellate il marito. Durante il processo ha sempre mostrato il suo pronto perdono
San Martino «Non porto alcun rancore. Io e mio figlio abbiamo l’occasione per ritrovarci e andare avanti». Così, tra le lacrime, ha dichiarato Sabrina Guidetti, la madre dell’assassino Marco Eletti. Mentre quest’ultimo ha accolto la sentenza che decideva della sua vita senza battere ciglio, con quella impassibilità che lo ha caratterizzato, la mamma – che ha rischiato davvero di morire – ha sempre mostrato i suoi sentimenti e il suo pronto perdono, all’insegna di un amore filiale infinito ed estremo. È stato lasciato dalla fidanzata, Marco, ma non dalla madre.
Durante il processo ha attraversato varie fasi, Sabrina Guidetti. Dalla difesa a spada tratta («è innocente, tutto questo è ingiusto, considero Marco innocente») a quando, dopo la confessione del 32enne, ha adombrato l’esistenza di un terzo uomo: «Non so fino a che punto è coinvolto Marco, forse c’è qualcun altro». Fino a pensare – lo riferisce il compagno della donna – «di incolpare se stessa per salvare Marco». Di certo sulla sentenza ha “pesato” parecchio il fatto che la madre, tutelata dall’avvocato Claudio Bassi, non abbia voluto costituirsi parte civile, pur presenziando a ogni udienza. «Come sto? Lo potete immaginare: è un momento difficile, ma ce la faremo – ha detto ieri la madre parlando al plurale –. Ho avuto paura dell’ergastolo. Spero proprio che il rapporto tra me e Marco si possa ricostruire. Appena potrò andrò a trovarlo». L’avvocato Bassi chiarisce che i due seguiranno gli altri gradi di giudizio e che farà istanza per il dissequestro della parte della villa ancora chiusa.