Gazzetta di Reggio

Reggio

San Polo

È morto Lodovico De Pietri il pittore dei paesaggi dell’anima

Mauro Grasselli
È morto Lodovico De Pietri il pittore dei paesaggi dell’anima

Aveva 90 anni, ha sempre vissuto seguendo la difficile vocazione per l’arte

3 MINUTI DI LETTURA





San Polo Se n’è andato a 90 anni Lodovico De Pietri, pittore post-impressionista conosciuto soprattutto per i suoi paesaggi, in particolare i dipinti delle colline matildiche tra le quali ha vissuto e dipinto per una vita intera. Martedì della scorsa settimana ha avuto un malore dal quale non si è più ripreso.

Assieme alla moglie

Si è spento domenica alle 21 all’ospedale Franchini di Montecchio, nella stanza in cui era ed è tutt’ora ricoverata la moglie Angela Morini, a sua volta colpita da un malore, due giorni dopo di lui. Una lunga vita in simbiosi, la loro, caratterizzata dalla scelta, da parte di De Pietri, di seguire l’istinto e la passione per l’arte. Una strada tutt’altro che facile, nell’Italia post-bellica.

Grande paesaggista, poco conosciuto in Italia nonostante una produzione artistica di altissimo livello, costante nel corso dei decenni, Lodovico De Pietri non ha mai rincorso le logiche del mercato dell’arte. Il suo unico faro è stato l’istinto per l’arte, coltivato fin da giovanissimo, quanto portava i capelli lunghi ed era per questo oggetto di critiche («Mi piaceva Raffaello, e la gente mi insultava»), salvo poi tagliarseli quando divennero di moda. Un grande amore per l’immensità della natura, il suo («Il creato mi meraviglia in continuazione – disse alla Gazzetta in una intervista del 2018 –. La natura è perfetta, l’uomo è ingannevole e arrogante» – interpretato secondo lo stile di un postimpressionismo venato dai tratti espressionistici con cui ha dipinto ritratti (anche «diavoletti ma buoni») e interpretato nature morte e paesaggi – in particolare le “sue” colline – scavando dentro di sé nella libertà della luce e del colore. Opere soggettive specchio della mente e dell’anima di un artista clamorosamente dimenticato dalla sua epoca.

Una attività artistica portata avanti per settant’anni, prima en plein air, come gli impressionisti, e poi nel silenzio “da eremita” del suo studio. Ha continuato a dipingere fino a pochi anni fa, nonostante i seri problemi alla vista emersi in passato.

De Pietri ha vissuto con la famiglia sulle colline tra il castello di Bianello e il castello di Canossa, al confine tra i territori dei Comuni di Quattro Castella e San Polo. Lui e la moglie Angela sono stati per 50 anni, fin dal 1973, i custodi del Santuario della Beata Vergine della Battaglia, meglio noto come Madonna della Battaglia, negli anni scorsi risultato il “luogo del cuore” più votato in provincia di Reggio Emilia al censimento nazionale promosso dal Fai (Fondo ambiente italiano). Un santuario eretto in memoria dello scontro tra gli eserciti di Matilde di Canossa e dell’imperatore Enrico IV, avvenuto nell’ottobre 1092.

Dal punto di vista artistico, De Pietri è sempre stato refrattario alle logiche commerciali. Un maestro sempre lontano dalla ricerca dei trampolini di lancio dei critici e delle gallerie d’arte. Arrivato alla terza età, assieme alla serena consapevolezza di aver vissuto seguendo semplicemente le strade dettate dalla innata pulsione artistica, ha conservato nel tempo qualche traccia di rammarico per non aver scelto qualche via professionalmentepiù facile e gratificante.

Il funerale e la tomba

Oggi pomeriggio si terrà il funerale, con partenza alle 15.30 dalle camere ardenti dell’ospedale di Montecchio (aperte dale 8 di mattina)per il Santuario della Madonna della Battaglia, dove si terrà una benedizione in forma privata.

La salma verrà tumulata nel cimitero di Grassano, dove riposano la sorella, i genitori e i nonni. Già venti anni fa Lodovico De Pietri preparò la sua foto su ceramica e la frase da apporre sulla sua tomba nella terra del camposanto: “Il pensiero armonizza i colori della vita”.

Lodovico De Pietri lascia la moglie Angela, le figlie Donatella e Silvia, i due generi e il nipote Davide.l