Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

Cavallaro al candidato di Cutro: «Non c’è una black list di persone»

Serena Arbizzi
Cavallaro al candidato di Cutro: «Non c’è una black list di persone»

Le Agende Rosse: «Alla base delle interdittive un lungo percorso d’indagine»

14 novembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Che esista una black list di persone, non mi risulta. Esistono invece le interdittive antimafia, che vengono firmate dal prefetto e redatte sulla base dei rapporti delle forze dell’ordine e degli inquirenti».

Il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro interviene dopo la presentazione del candidato a sindaco di Cutro Antonio Ceraso, al ristorante Violella di Fogliano, domenica. Il candidato ha dichiarato: «Saremo nei tavoli istituzionali per difendere i cittadini onesti cutresi ai quali sono negati i certificati antimafia, fuori dal circuito lavorativo perché inseriti nella black list, soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto».

Non si è fatto attendere l’intervento del primo cittadino, il quale è anche coordinatore provinciale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) . «Questa affermazione mi ricorda molto – ma magari mi confondo – le critiche che furono mosse ai tempi del prefetto De Miro – commenta Cavallaro – . Io so che esistono le white list, vale a dire le liste delle aziende “pulite” da cui si deve attingere per alcuni tipi di lavori pubblici».

«Se, come è capitato nel mio ruolo, le si legge, si vede un puntualissimo ed enorme lavoro che c’è dietro, per arrivare a emanare un provvedimento preventivo importante come questo – aggiunge il sindaco – . Alle interdittive, chi le riceve si può opporre nelle sedi opportune, che non sono le urne elettorali o i luoghi istituzionali, ma banalmente il Tar, visto che si tratta di un provvedimento amministrativo: da un giudice, che saprà riconoscere eventuali errori».

Non si fa attendere nemmeno la reazione delle Agende Rosse. «Il Gruppo Agende Rosse Modena Mauro Rostagno impegnato da anni a seguire il processo Aemilia nonché tutti gli altri procedimenti penali da esso scaturiti – scrivono – prende atto delle dichiarazioni del candidato sindaco a Cutro Ceraso relativamente alla volontà di “difendere i cittadini onesti cutresi a cui sono negati i certificati antimafia nei tavoli istituzionali”. Ci preme ricordare a colui che si candida a guidare la comunità cutrese che le prefetture del nostro territorio non emettono provvedimenti interdittivi a seconda di presunte discriminazioni o a causa di semplici e lontane parentele e che fior di aziende emiliane hanno ricevuto analogo provvedimento. L’interdittiva antimafia nasce dopo un lungo percorso di indagine e analisi dell’azienda richiedente al fine di bloccare ma anche prevenire l’infiltrazione mafiosa e non si può semplificare o ridurre la portata di un provvedimento amministrativo così importante legandolo a lontane parentele».

«Purtroppo – continuano le Agende Rosse – similare difesa delle aziende cutresi interdette ci ricorda il periodo 2010- 2014, dove vari condannati in via definitiva per associazione mafiosa risultavano proprio coloro che pressavano politica e istituzioni ai fini di allargare le maglie della giustizia amministrativa ed inserirsi nell’economia legale dei pubblici appalti. La comunità cutrese sana, che lavora ed è ben inserita nel nostro territorio non ha bisogno di nessuna difesa d’ufficio in quanto è assolutamente in grado di rappresentare se stessa ogni giorno con i fatti, non con le parole, che spesso quando si parla di mafia, vengono spazzate via da un semplice vento».