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Il lavoratore fuori sede: «Richieste troppo esose, conviene stare in albergo»

Gabriele Farina
Il lavoratore fuori sede: «Richieste troppo esose, conviene stare in albergo»

La testimonianza: «In città manca l’offerta di immobili»

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Reggio Emilia «A Reggio Emilia è impossibile trovare una casa in affitto: conviene vivere in albergo».


Egidio Burnelli è uno scrittore e un lavoratore fuori sede. Ha 24 anni ed è originario di Perugia, capoluogo in cui si è laureato all’ateneo umbro in “Scienze per l’investigazione e la sicurezza”. Dopo aver vissuto a Modena, cerca casa a Reggio Emilia, città nella quale ha trovato un’occupazione.


«Ho contattato diverse società immobiliari – esordisce il 24enne – ma non ho ricevuto molte risposte né alle telefonate né alle mail. Intanto, a luglio ho fatto il colloquio di lavoro e ho iniziato a lavorare ad agosto».


Di conseguenza, la necessità di trovare un posto in cui vivere diventava sempre più impellente. «L’unica società che mi ha risposto chiede un pagamento di duecento euro per mettermi in contatto con i proprietari delle case – aggiunge Burnelli –. L’unica casa che sono riuscito a vedere è ancora in costruzione. Mi hanno proposto un piccolo monolocale con una camera e un bagno condiviso in via Fratelli Manfredi. Il prezzo è di 650 euro. Mi rassicuravano che sarebbe stata pronta entro il 15 settembre, ma ne dubito fortemente».


Intanto, il lavoro del fuori sede prosegue e l’umbro ha trovato una sistemazione in un albergo nei pressi della stazione centrale.


«Non è possibile trovare una casa a Reggio Emilia – recrimina Burnelli – e nemmeno visionare gli spazi ad agosto. Tra persone che non rispondono e case che non esistono non so come fare».
La situazione rappresenta un inedito per chi è abituato a vivere lontano dalla natia Perugia. «La mia città è a misura degli studenti – aggiunge il giovane –. Poi sono stato anche a Narni, nella sede distaccata dell’università, e a Modena. Per un monolocale con cucina e bagno a Modena si spendono fino a 420 euro con venti euro di condominio. A Reggio Emilia ti chiedono 650 euro per un monolocale molto più piccolo. Le spese sono troppo esose».


Di conseguenza, la quotidianità del 24enne è ben distante dall’idea di stabilità che ha in mente. Nei fine settimana può tornare in Umbria, spostandosi in autobus e in treno. Durante la settimana, può utilizzare i mezzi pubblici nella città del Tricolore per spostarsi verso il lavoro e far ritorno a casa, o meglio in albergo.


«Perlomeno, ho trovato un albergo di fronte alla stazione – conclude il giovane – e ha un prezzo buonissimo. Conviene vivere in un albergo con la televisione e la connessione Wi-Fi in camera. Fa strano pensare che Reggio Emilia sia capoluogo di provincia e sia città universitaria. Non sono ancora riuscito a visionare una casa. Contatto tante aziende e dicono che non organizzano le visite o che non sanno dove sono i titolari. A Reggio Emilia manca l’offerta di immobili: la domanda c’è».