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«I vicini sono esasperati»

Ambra Prati
«I vicini sono esasperati»

L’assessore De Franco sull’inagibilità della palazzina in via Antignoli: «Cadono di continuo calcinacci. Troppi stabili vuoti o trascurati»

29 agosto 2022
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Reggio Emilia «Il decoro degli edifici è un dovere civico. Tra l’altro, con gli attuali prezzi dell’energia, le ristrutturazioni sono una delle armi principali nelle mani sia degli affittuari sia dei titolari: un’operazione vincente sotto ogni punto di vista». È questo l’appello che rivolge ai cittadini Lanfranco De Franco, assessore alla Casa del Comune di Reggio Emilia, all’indomani dell’intervento che ha dichiarato l’inagibilità temporanea di un palazzo storico.


Sabato mattina, in seguito a una perdita d’acqua, i vigili del fuoco sono intervenuti in via Antignoli (laterale di corso Garibaldi) e, dopo aver risolto in breve tempo la perdita, hanno segnalato al Comune la pericolosità dell’ampio stabile tra via Antignoli, via Gazzata e via Sant’Agostino (due gli ingressi, quello principale è da via Sant’Agostino 17) e le precarie condizioni igieniche. Polizia locale e tecnici comunali hanno spiegato all’unica residente, nonché proprietaria, una anziana 80enne, che non poteva rimanere lì. La pensionata ha trovato in autonomia un alloggio in un albergo.


«La situazione di incuria irrisolta di quel palazzo è notoria – ha raccontato De Franco –.Negli ultimi tre anni ho incontrato i vicini di casa e i residenti, esasperati perché la strada è tutta ristrutturata e loro sono preoccupati per i continui distacchi di cornicioni e calcinacci. Le loro richieste alla proprietà del civico 17 sono cadute nel vuoto. L’amministrazione ha emesso nel tempo diverse ordinanze di temporanea inagibilità, sollecitando la proprietà a ripristinare. Purtroppo, come spesso accade in questi casi, non è facile convincere i privati: come estrema ratio si arriva all’ordinanza di inagibilità, come appunto è accaduto».


La pensionata ora per rientrare sarà tenuta a eseguire dei lavori di minima messa in sicurezza. Tuttavia non si tratta di un caso isolato, in centro storico.
«Accade di frequente che antiche dimore siano lasciate andare o perché i proprietari sono anziani, o perché c’è una multiproprietà che non raggiunge un accordo o perché gli eredi sono venti, sparsi per il mondo, e non vogliono occuparsene», ha proseguito De Franco. «Occorre sottolineare che il Comune di Reggio è stato precursore sul tema del decoro degli edifici: il bonus facciate comunale, messo a disposizione prima dei vari bonus nazionali, ha favorito un sensibile miglioramento».


Non dappertutto: c’è chi segnala le condizioni marcescenti di diversi immobili, ad esempio in via Secchi dove si contano parecchi stabili vuoti.
«Restano delle criticità, come i troppi appartamenti sfitti – ha proseguito De Franco –. Un edificio ben curato, pulito e in ordine va di pari passo con la sicurezza e la qualità della vita, mentre l’incuria contribuisce al degrado. La rigenerazione urbana degli immobili rimane il principale requisito di decoro di un quartiere: anche i proprietari privati hanno l’onere di contribuire. Siamo in un periodo storico in cui c’è bisogno di abitazioni senza consumare suolo: il pubblico ci prova, con le risorse che ha, ma ciascuno deve fare la propria parte. Chi lascia andare in malora uno stabile non rispetta i vicini e dimostra scarso senso civico».