«Il libro su Leonarda Cianciulli? Interi brani sono stati copiati»
Dopo 12 anni la Corte d’Appello dà ragione all’editore ferrarese Bassini
Correggio Una vicenda che risale addirittura a 12 anni fa e che finalmente vede una conclusione in questi giorni, con la sentenza definitiva della Corte d’Appello di Roma. Da una parte l’editore ferrarese Fausto Bassini (Faust Edizioni); dall’altra un professore universitario esperto di criminologia e docente pescarese Fabio Sanvitale, accusato da Bassini di aver copiato nel suo libro “Leonarda Cianciulli la saponificatrice” (Armando Editore Roma) gran parte del volume “Libro sulla storia biografica e giudiziaria di Leonarda Cianciulli detta la Saponificatrice di Correggio”, realizzato dallo stesso Bassini.
La Cianclulli è passata alla storia per aver ucciso tre donne fra il 1939 e il 1940, da lei poi sciolte nella soda caustica, così come avviene per la produzione del sapone.
Ebbene, così come già in primo grado, il tribunale ha condannato Sanvitale alla pena di tre mesi di reclusione (sospesa) e al pagamento delle spese processuali. Niente provvisionale di 15.000 euro, come da richiesta del legale di Bassini, ma per questa ci sarà di certo una causa civile.
Ovviamente soddisfatto l’editore ferrarese, che vede conclusa a suo favore una vicenda che per certi versi ha dell’assurdo, iniziata come detto nell’estate del 2010, quando Bassini, saputo dell’intenzione dell’ex collaboratore Sanvitale di pubblicare un testo, ha registrato il proprio libro per poi scoprire che Armando Editore ha dato comunque alla luce l’altro volume scritto da Sanvitale con Vincenzo Maria Mastronardi.
«Sono stati anni lunghi – racconta Bassini –. Ricordo bene quando presentai da solo nel marzo la denuncia alla Procura di Ferrara. Feci leggere la denuncia all’avvocato Marco Fornaciari, peraltro figlio di quel Piero che fu implacabile accusatore della Cianciulli al processo del 1946, e poi andai in Procura con i miei genitori. Ringrazio l’avvocato Fornaciari e i bravissimi avvocati viterbesi Carla Gelsomini ed Edoardo Maria Manni. Ma questa vittoria è dedicata a Franco e Mara, i miei genitori, che non ci sono più».
Il processo
Una vicenda giudiziaria che, come detto, sfiora l’assurdo ma che, alla resa dei conti, ha dimostrato che nel volume di Sanvitale e Mastronardi è stata copiata una novantina di pagine (titoli compresi) sulle 280 totali.
«L’incredibile è che si parla di fascicoli del processo Cianciulli prese dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa dove la donna fu effettivamente rinchiusa, ma in realtà tali documenti erano solo all’Archivio di Stato, e solo io ebbi la possibilità di visionarli; loro non chiesero l’autorizzazione».
Bisogna fare un passo indietro, a quando Bassini e Sanvitale decisero di collaborare per un libro dedicato alla Saponificatrice di Correggio, ma poi l’intesa cessò e l’editore ferrarese non diede l’autorizzazione al criminologo abruzzese di utilizzare tale materiale. Saputo della possibile pubblicazione, Bassini diffidò due volte l’editore romano, ma il libro di Sanvitale e Mastronardi fu pubblicato comunque, e anche dopo la prima condanna rimase in commercio, finché il Catalogo Alice dei libri in commercio spiegò il plagio e lo tolse, sia quello cartaceo che la versione ebook.
E leggendo la sentenza della Corte d’Appello di Roma è chiaro come la difesa di Sanvitale sia stata respinta: “È del tutto pacifico che il Sanvitale non avrebbe mai potuto pubblicare i risultati della ricerca condotta unitamente al Bassini”. E, ancora: “Senza voler appesantire l’esposizione con l’analitico elenco di tutte le parti che presentano analogie e riproduzioni parziali basteranno, a corroborare la tesi accusatoria i seguenti riferimenti... Nei casi appena citati non si riscontra soltanto un grado di analogie e affinità..., ma si rileva una vera e propria integrale copiatura di interi brani».l