Silk-Faw, indaga la Finanza
La pm Giannusa apre un fascicolo sulla joint venture sino-americana e incarica le Fiamme Gialle di eseguire accertamenti fiscali
Reggio Emilia Il progetto Silk-Faw – la joint venture sino-americana che dovrebbe far sorgere a Gavassa un mega stabilimento produttivo di auto di lusso elettriche rilanciando il polo dei motori e assumendo un migliaio lavoratori – finisce sotto la lente d’ingrandimento della Finanza.
La Procura di Reggio Emilia, nella persona del pm Piera Giannusa, ha aperto un fascicolo, incaricando il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle di eseguire accertamenti fiscali sull’operazione, sulla quale a causa di continui slittamenti si sono intensificati con il passare del tempo dubbi mai del tutto fugati. La magistratura si è mossa per sciogliere i nodi dell’enigma Silk-Faw che, lo ricordiamo, è il più grande investimento previsto nella nostra provincia e sta tenendo in sospeso anche la Regione: nonostante il governatore Stefano Bonaccini, a proposito dei 4,5 milioni di fondi pubblici erogati, abbia strigliato i vertici («dimostrino di saper realizzare quanto promesso»), nonostante la convocazione dei manager in luglio da parte dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla, nessun passo avanti è stato compiuto.
Sull’inchiesta vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti, ai quali è stato affidato l’incarico di sbrogliare una matassa complessa. Il fascicolo aperto dall’autorità giudiziaria, al momento, è contro ignoti. Gli approfondimenti, appena iniziati, riguardano diversi aspetti finanziari dell’operazione. Per far luce sulla vicenda non resta che andare a guardare nelle tasche degli investitori, come le Fiamme Gialle si apprestano a fare.
«Intervenga la magistratura per chiarire chi sono queste persone», aveva dichiarato il 19 luglio scorso da Gianluca Vinci, l’avvocato ed esponente reggiano di Fratelli d’Italia che in quella data aveva depositato un esposto su Silk-Faw. «Le auto elettriche – aveva spiegato Vinci – rappresentano il futuro e sono da realizzare davvero, ma ancora a Gavassa non si vede che un campo con l’erba, benché da un anno e mezzo la società continui a dire che tutto va bene e che si procederà all’acquisto dell’area e alla realizzazione dei capannoni, di alberghi e torri commerciali. Ci sono in ballo tanti denari pubblici e privati in ballo: è arrivato il momento di fare chiarezza». Il parlamentare aveva sottolineato l’accordo di programma con cui il Comune ha concesso esenzioni sugli oneri di urbanizzazione e l’impegno finanziario della Regione per agevolare un’iniziativa industriale. «Era mio compito sollevare questo problema, su cui la stampa ha posto quesiti che sembrano non avere risposta».