Zanni: «Sanità, la battaglia dev’essere comune a tutte le forze politiche»
Il presidente della Provincia replica alle critiche lanciate da Fantinati (Lega) al Pd
Reggio Emilia «La consigliera Fantinati dovrebbe pensare un po’ più al bene dei cittadini e un po’ meno alla campagna elettorale. Magari studiando anche qualche numero». Così il presidente della Provincia, Giorgio Zanni, replica all’esponente della Lega provinciale, che ha criticato il suo intervento e, soprattutto, le politiche degli amministratori del Pd sulla Sanità.
«Ad oggi – rimarca Zanni – circa 1,5 milioni di italiani sono senza medico di base, tra questi la regione che conta il numero maggiore di zone scoperte è il Veneto. In Lombardia mancano all’appello circa 1.500 professionisti con un turn-over che porterà a un ulteriore peggioramento. Nei soli reparti di emergenza-urgenza, in Italia, mancano all’appello circa 4.200 medici. Anaao stima che al 2025 ci saranno circa 16.700 medici specializzandi in meno in tutta Italia e tra le regioni più colpite Sicilia, Piemonte e Lombardia. Sempre in Lombardia, 120 borse di studio per medici di medicina generale sono andate deserte e nel 75% delle zone oggi scoperte non si è nuovamente presentato nessuno. È “colpa del Pd” anche dei problemi, gli stessi, nelle Regioni governate dal centrodestra? Alla luce di questi dati, ha idea la consigliera Fantinati di ciò di cui stiamo parlando?».
E prosegue: «Anche accettando la provocazione politica, basterebbe cercare su google per accorgersi che gli stessi identici problemi e le stesse richieste rivolte proprio alla politica nazionale arrivano anche da amministratori di centrodestra come Giovanni Toti, Letizia Moratti e Luca Zaia.
A differenza della consigliera, io non mi sogno nemmeno di pensare che in Lombardia, in Liguria o in Veneto siano degli incapaci o degli “scaricabarile” (cit.) solo perché hanno sensibilità politiche differenti dalle mie. Tutt’altro, da amministratore comprendo le loro difficoltà, comuni alle nostre, e proprio per questo credo fortemente che quella sulla sanità debba essere una battaglia comune a tutte le forze politiche». Zanni elenca alcune proposte che potrebbe sbloccare la situazione: «Incrementare il numero di professionisti sanitari modificando il numero chiuso alle facoltà universitarie, aumentando le borse di studio per specializzandi, migliorando le condizioni economiche, di sicurezza e tutela legale in cui operano i professionisti, rimuovendo subito gli ostacoli normativi che impediscono di impiegare medici specializzandi e dei professionisti recentemente pensionati che sono ancora in grado e hanno volontà di continuare a lavorare, potenziare telemedicina e sanità territoriale, rifondere i costi Covid alle Regioni. Basta pensare solo a liste e paracadutati: si pongano al centro del dibattito e della campagna elettorale i veri problemi del Paese».