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Castelnovo Sotto: nuova vita per Gea Uno dei dogo confiscati ora è fuori dal canile

Elisa Pederzoli
Castelnovo Sotto: nuova vita per Gea Uno dei dogo confiscati ora è fuori dal canile

L’associazione toscana “Code ribelli” l’ha presa in carico. È la seconda «ma vogliamo farli uscire tutti quanti»

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CASTELNOVO SOTTO. Ci vuole tempo, tanta pazienza e dedizione. Ma alla fine, piano piano, il lieto fine per i dogo confiscati in Liguria, finiti a Castelnovo Sotto in un canile privato, a lungo rimpallati – nelle competenze, e soprattutto nel pagamento del loro vitto – sta arrivando.

Bisogna rendere merito all’associazione “Code ribelli”, una onlus toscana che saputa la vicenda anche per il tam tam che si era scatenato dopo le clamorose polemiche, quando i cani erano “ospiti” al Rifugio Madonna delle Guadalupe, non ci ha pensato due volte. E ha iniziato a lavorare per capire come fare per regalare ai dogo argentini già vittime di un maltrattamento, a lungo utilizzati come riproduttori a Corinaldo in provincia della Spezia, e poi finiti al canile castelnovese una volta intervenute le forze dell’ordine, una vita fuori da box e finalmente con una famiglia.

Athena, nei mesi scorsi, è stata la prima di cui si sono fatti carico, grazie alla collaborazione del Comune di Castelnovo Sotto che per una discussa decisione di un giudice ligure si è trovato a dover far fronte a spese proprie a cani provenienti da fuori. Ora Athena ha una casa e una famiglia tutte sue, in provincia di Pavia, e può dimenticare un passato tanto tormentato e doloroso.

Un piccolo prezioso miracolo che ora le volontarie e i volontari guidati da Wirja Galbiati dell’associazione vogliono ripetere con Gea. «Intanto ci facciamo carico dei cani più facili da gestire. L’abbiamo tirata fuori e ora in stallo in una struttura. Le abbiamo fatto tutte le visite e le analisi. Ora speriamo di trovare per le una famiglia» spiega.

L’aspetto sanitario e comportamentale naturalmente sono fondamentali.

E richiedono costi importanti che una onlus naturalmente si deve sobbarcare, senza contare lo stallo prima che per i cani si trovi una famiglia definitiva. Ma la determinazione dell’associazione toscana è tanta. «Li vogliamo tirare fuori tutti» assicura Wirja. E non c’è che da crederle perchè con Athena e Gea i risultati sono arrivati eccome.



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