Bibbiano, nuovi guai per Federica Anghinolfi. A processo anche per calunnia
Accusò il nonno di una piccola di aver detto in pubblico che voleva rapire la bimba per riportarla a casa
BIBBIANO. Nuovi guai per Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione e principale imputata nel processo “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza. In una sorta di costola del processo principale, infatti, nell’udienza preliminare di ieri il giudice Andrea Rat ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio per il reato di calunnia.
Una vicenda che trae origine nella primavera del 2018, quando la stessa Anghinolfi aveva presentato denuncia per diffamazione nei confronti del nonno di una minora coinvolta nel caso affidi. Quest’ultimo, poco tempo dopo l’allontanamento della nipotina, durante una recita scolastica dei compagni di classe della bambina era salito sul palco accusando i servizi sociali della Val d’Enza di aver rapito la piccola.
Anghinolfi, nelle vesti di tutore provvisoria della piccola, aveva quindi presentato una denuncia per diffamazione. Ma nella denuncia aveva anche aggiunto che, sempre sul palco, il nonno avrebbe manifestato anche l’intenzione di rapire a sua volta la piccola per riportarla a casa.
E mentre la denuncia originaria per diffamazione è terminata con un’archiviazione, a sua volta nei confronti dell’ex dirigente è scattata un’indagine per calunnia.
Ieri, infine, la decisione del gip – alla presenza della pm Valentina Salvi, titolare anche del fascicolo principale – che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, identificando nel nonno della piccola la persona offesa e fissando la prossima udienza l’8 giugno, ovvero lo stesso giorno in cui prenderà il via il processo principale, con rito ordinario in composizione collegiale. In quella circostanza, inoltre, verrà deciso se unificare i due procedimenti. «Siamo molto soddisfatti per la decisione del giudice», il sintetico commento degli avvocati Nicola Termanini del foro di Modena, e della collega Patrizia Pizzetti, che difendono il nonno della bambina. Preferisce invece non rilasciare dichiarazioni Rossella Ognibene, avvocato difensore dell’ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione. Nel processo Angeli e Demoni, sono diciassette gli imputati, per un totale di 97 capi di imputazione. Assolta per due reati, a carico di Federica Anghinolfi – considerata la figura chiave dell’intera inchiesta, attorno alla quale ruotava il cosiddetto “metodo Bibbiano” – nel novembre scorso restavano addebitati altri sessantaquattro reati.
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