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l’episodio 

Salvò una donna dal suicidio Bonaccini elogia la poliziotta

Salvò una donna dal suicidio Bonaccini elogia la poliziotta

Il presidente della Regione ha ringraziato l’agente che il 27 settembre ha convinto una 50enne a non gettarsi dal balcone

19 ottobre 2021
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reggio emilia. Tre settimane fa aveva salvato una donna dal suicidio, convincendola a non gettarsi dal balcone di casa sua. E ieri Alessia Cioffi, poliziotta 32enne in servizio nella questura di Reggio Emilia, ha ricevuto l’elogio del presidente della Regione Emilia-Romagna: «Dopo averla convinta a non togliersi la vita l’agente ha voluto abbracciarla a lungo – scrive Stefano Bonaccini in un post sulla sua pagina Facebook –. Grazie Alessia, a nome di tutta la comunità regionale».

I fatti in questione risalgono al pomeriggio del 27 settembre quando la poliziotta, in quel momento non in servizio, stava passeggiando in compagnia del suo cane in via De Nicola, nel quartiere di Pappagnocca.

Ad attirare l’attenzione della Cioffi le urla e le grida di un capannello di persone radunatesi proprio sotto al suo palazzo. Motivo di tanta agitazione una donna, di circa 50 anni, che aveva scavalcato per metà la balaustra del balcone all’ottavo piano. Immediatamente l’agente è tornata nella palazzina, provando in tutti i modi a sfondare la porta dell’appartamento della 50enne, chiuso a chiave.

Fallito ogni tentativo ha quindi allertato i vigili del fuoco, i colleghi del reparto Volanti e gli operatori sanitari del 118, per poi entrare nell’abitazione sottostante a quella della donna e affacciarsi dal balcone.

Qui ha iniziato a dialogare con lei, visibilmente agitata e con la volontà di gettarsi nel vuoto per farla finita. La prima azione della Cioffi è stata quella di instaurare un rapporto con la 50enne, guadagnarsi la sua fiducia e, qualificandosi come poliziotta, pregarla di non fare nulla di azzardato: la donna era con entrambe le gambe a penzoloni nel vuoto, tremava e piangeva, sarebbe bastato un minimo movimento per precipitare verso morte certa. Alla fine, dopo circa mezz’ora, l’agente ha convinto la donna a rientrare, per poi stringerla in un lungo abbraccio.

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