Gazzetta di Reggio

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Reggiani inferociti per le bollette Iren del gas domestico: «Sono un salasso»

Leonardo Grilli
Reggiani inferociti per le bollette Iren del gas domestico: «Sono un salasso»

Centinaia le chiamate ai centralini per avere informazioni. Federconsumatori: «Accertatevi siano letture rilevate»

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REGGIO EMILIA. I centralini di Iren in questi giorni scottano, come i termosifoni dei reggiani. Il motivo? Le bollette per il gas domestico riferite al periodo novembre-dicembre 2020 che, nella maggior parte dei casi, hanno importi decisamente più alti rispetto a quello che erano abituati a pagare gli utenti della provincia.

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Un effetto del passaggio dalla fattura a rata costante a quella a rata a consumo, già preannunciato dall’azienda multiservizi nei mesi scorsi, che ha però sconvolto i reggiani messi dinnanzi all’evidenza degli importi: cifre mostruose che raggiungono, e talvolta superano abbondantemente, i mille euro. E così, fra il disperato e l’iracondo, in tanti si sono precipitati a chiamare i centralini Iren o a scrivere nei servizi di chat online per avere informazioni: «Questa mattina (ieri, ndr) ho avuto novanta richieste in meno di un’ora», ci spiega una centralinista.

Polemiche con la multiutility che si sono ripetute anche fra i commenti a un post su Facebook pubblicato sul tema dalla Federconsumatori di Reggio Emilia sulla propria pagina ufficiale: «Queste fatture sono un salasso – hanno scritto in tanti – ma com’è possibile?».

In realtà, chiarisce Iren, i sovrapprezzi in bolletta sono solo apparenti. Nel senso che, se in media ogni famiglia spende all’anno fra i 1.500 e i 2mila euro per il gas domestico, con la fatturazione costante questi erano divisi in cinque fatture più o meno uguali fra loro nel corso dei 12 mesi.

Ora invece, con la fatturazione a consumo, il totale annuo resta lo stesso ma viene ripartito diversamente: sei fatture bimestrali nelle quali si paga in base a quanto si è consumato nel periodo di riferimento. Quindi bollette molto più alte in inverno – come dimostrano le cifre in mano ai reggiani – e decisamente più basse nei mesi caldi.

Visti i mezzi infarti che sono venuti a migliaia di reggiani clienti Iren, sulla vicenda è intervenuta, si diceva, anche la Federconsumatori provinciale: «Stanno arrivando fatture a destra e a manca da parte di Iren e i nostri centralini sono in tilt. Vogliamo quindi spiegare l’incomprensione data dalla scarsa chiarezza delle ultime fatture».

Nella «seconda facciata della prima pagina, in alto a destra, è indicato un periodo di fatturazione bimestrale: novembre-dicembre 2020. La fattura però, nonostante questo, non parla affatto del bimestre novembre-dicembre 2020. In realtà è un ricalcolo dei consumi precedenti, che funziona più o meno come un conguaglio. Si riferisce al prossimo passaggio dalla fatturazione a rata costante verso la rata a consumo effettivo. Quello che i consumatori possono fare è cercare di tranquillizzarsi e verificare se i dati del conguaglio sono corretti. Per farlo devono accertarsi non si tratti di una lettura stimata ma di una lettura rilevata. Nella stragrande maggioranza dei casi sono letture stimate. È quindi fondamentale sapere se i consumi sono gli stessi registrati dai nostri contatori. In caso di consumi errati, importi insostenibili, incomprensioni o altro la nostra associazione rimane a disposizione di tutti i consumatori».

Una versione, quella del ricalcolo, smentita però da Iren: «Se alcune bollette portano la dicitura “ricalcolo” dipende da singole situazioni dell’utente, non c’è un ricalcolo generale per tutti. Il passaggio alla rata a consumo invece non è “prossimo”, è avvenuto mesi fa, come già comunicato ai nostri clienti».