Gli auguri di fine anno di Alessandro Spanò, ex capitano della Reggiana
Le parole dell'ex capitano granata ai reggiani
REGGIO EMILIA. Vestitevi di bianco, rosa, giallo e rosso. Siate il nuovo fiore di loto. Un fiore che mantiene sempre alto il suo coraggio. Un fiore che rimane integro nonostante ciò che lo circonda. Un fiore il cui seme, coperto per mesi da acqua e fango, riesce a conservare dentro di lui una scintilla che lo farà germogliare in un candido fiore danzante sull’acqua.
Un fiore che nel suo dualismo tra purezza e avversità, sboccerà solo dopo essersi ferito, quando quel taglio gli permetterà di venire fuori in tutta la sua bellezza. Per molti mesi ha governato il silenzio.
Un silenzio in cui la luce si affievoliva come una candela ormai senza cera.
Siamo stati sommersi da quell’acqua che, dietro una mascherina, sembrava toglierci il fiato e quel fango che ci rendeva immobili. Ci siamo feriti. Quei tagli, però, saranno l’inizio del nostro cambiamento.
Il cambiamento rappresenta una rinascita e se quest’anno le nostre vite sono state stravolte, altrettanto imponente sarà la rinascita nel caso in cui, senza dimenticarci del dolore e delle difficoltà, decidiamo di sbocciare.
È questo il mio più sentito augurio a una città splendida come Reggio Emilia, che affonda le sue radici nella terra e che si eleva con la sua semplicità e integrità: che questo nuovo anno ci trasformi nella meraviglia che nasce dalle avversità.
Alessandro Spanò, ex capitano della Reggiana, ha lasciato il calcio professionistico a 26 anni, annunciando la sua decisione pochi giorni dopo la vittoria che ha riportato la Reggiana in serie B dopo 21 anni. «Il mio destino è compiuto. Ora devo seguire il mio cuore. Ci sono altre parti dentro di me che sgomitano per avere spazio, ed è giunto il loro momento». Una scelta con la quale ha preso in contropiede i tifosi, ancora immersi nei festeggiamenti per la vittoria dei play off. Il giorno dopo la finale, vinta il 22 luglio (1-0 sul Bari grazie al gol di Augustus Kargbo), il difensore si era laureato in “Economia Aziendale e Management” con l’università telematica Unicusano. Un traguardo che gli è valso anche i complimenti del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.