Gazzetta di Reggio

Reggio

Campovolo, l’Arena Rcf immersa nel verde ora è pronta al debutto

Martina Riccò
Campovolo, l’Arena Rcf immersa nel verde ora è pronta al debutto

L’emergenza Covid ha ostacolato i lavori di rifinitura e impedito l’inaugurazione La struttura è già in rampa di lancio per ospitare concerti di portata internazionale

3 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA

A percorrere il grande viale della Rcf Arena Reggio Emilia viene in mente “Il ragazzo della via Gluck”. Là dove c’era l’area delle feste del Campovolo, infatti, ora c’è... un impianto colossale, praticamente ultimato, pensato in ogni particolare per rispondere alle esigenze di artisti e pubblico, con un occhio di riguardo alla sicurezza.

Costata 12 milioni di euro (di cui 1,7 arrivati dalla Regione), se non ci fosse stato il Coronavirus l’Arena sarebbe stata inaugurata il 12 settembre con “30 Anni in un giorno”, il maxi concerto con cui Ligabue avrebbe ripercorso la sua carriera (evento spostato al 19 giugno 2021), ma sarà comunque il Liga a presentarla al mondo insieme al suo nuovo singolo, “La ragazza dei tuoi sogni”: l’appuntamento è per giovedì 10 settembre alle 20.30 su Rai Uno. L’esecuzione del brano avverrà infatti nella nuova Rcf Arena, in modo che tutti possano assaporare i grandi eventi che, Covid permettendo, saranno organizzati a Reggio Emilia, richiamando anche artisti e gruppi internazionali.

«Un’impresa straordinaria portata a termine dopo un percorso lungo e alquanto complicato che ha visto la collaborazione di pubblico e privato, e che promuove Reggio Emilia a capitale di quella che potremmo definire “Music Valley” emiliano-romagnola», le parole pronunciate dal sindaco Luca Vecchi durante la conferenza stampa a cui hanno partecipato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il manager di Ligabue, Claudio Maioli, il fondatore di Friends&Partners, Ferdinando Salzano e il presidente di Coopservice, Roberto Olivi, in rappresentanza della società C.Volo, sub-concessionaria dell’area.



Con una capienza di oltre 100mila posti e un’area di quasi 200 ettari, la Rcf Arena – progettata da Iotti+Pavarani Architetti, Studio di architettura Guido Tassoni e Studio Lauro Sacchetti Associati – non ha eguali in Europa. Nel cuore di Reggio e dell’Emilia-Romagna, raggiungibile da ogni parte d’Italia grazie alla vicinanza all’autostrada e alla stazione Mediopadana, è anche incredibilmente verde: a lavori ultimati (le rifiniture saranno completate entro il 31 ottobre) decine di alberi collegheranno l’Arena al Parco del Rodano, e ampi prati faranno da contraltare alla pavimentazione in cemento pensata per guidare il pubblico, a passo lento, attraverso la zona di accoglienza – con punti ristoro e merchandising – fino al palco.



La Rcf Arena è divisa in due parti, come due sono le anime del progetto: da una parte l’obiettivo di diventare tempio della musica e dei grandi eventi dal vivo, anche internazionali, dall’altro la necessità di rimanere a disposizione della comunità reggiana per fiere, concerti di artisti locali, mostre e, perché no?, cinema all’aperto. Se l’arena vera e propria (recintata e in cima a una collina realizzata con migliaia di camion di terra per ottenere una pendenza del 5%) sarà il luogo per i grandi eventi, l’area che la precede è pensata per accogliere appuntamenti con 5.000 persone (il viale ne potrà accogliere 20mila). L’idea alla base è che l’area possa essere utilizzata per un motivo o per l’altro, anche separatamente.

L’ingresso è in via dell’Aeronautica, così come l’uscita principale, a cui ne sarà affiancata una seconda che costeggia la zona dell’aeroporto (anche quello indipendente rispetto all’arena). In caso di emergenza, però, grazie a una rete a moduli apribili sarà possibile far defluire il pubblico anche verso villa Curta e Gavassa, dove sono stati mantenuti ampi spiazzi vuoti. Anche i soccorsi avranno un’area dedicata vicino al palco e alla zona backstage, raggiungibile da ogni parte della Rcf Arena e che userà in modo esclusivo via Pinotti, quella che conduce a Villa Curta, per andare e venire. Per poter intervenire tempestivamente in caso di bisogno, postazioni mobili di soccorso saranno localizzate nei diversi settori dell’arena e verranno mantenute corsie di sicurezza larghe sei metri tra un settore e l’altro. In ogni settore si troverà poi un punto ristoro che, per non ridurre la visuale, sarà in una loggia ribassata rispetto al pubblico. Grande attenzione per i disabili, che potranno raggiungere piattaforme dedicate, vicino al palco, evitando di salire sulla collina. —