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Il Credem fa i conti con il Coronavirus e l’utile scende del 23%

Il Credem fa i conti con il Coronavirus e l’utile scende del 23%

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REGGIO EMILIA

Nonostante il periodo il Credem ha rafforzato nel semestre la solidità del gruppo «con Cet1 ratio a 15,5% e Npl ratio in ulteriore calo al 3,6%» fanno sapere dalla banca reggiana. Ma nemmeno l’istituto di via Emilia Santo Stefano può dirsi immune agli effetti del Coronavirus. L’utile netto consolidato nel semestre si attesta infatti a 77,9 milioni di euro, -23,3% anno su anno, a causa delle maggiori rettifiche su crediti (29,5 milioni addizionali) dovute al Covid-19 e dopo aver spesato 18,4 milioni di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà. Il Rote annualizzato è al 6,4%, il Roe annualizzato al 5,4%. I prestiti alla clientela hanno raggiunto 27,4 miliardi (+7,7% a fronte dell’1,9% della media del sistema), evidenzia la banca in una nota. La raccolta complessiva cresce del 6,1% a 72,4 miliardi con quella diretta da clientela +15,8%. La raccolta assicurativa si attesta a 7,3 miliardi (+2,9%) e i premi legati a garanzie di protezione vita e danni raggiungono 33 milioni (+3%). Sono poi 40mila i nuovi clienti nel semestre. «Nei difficili mesi che abbiamo vissuto, la priorità del gruppo è stata preservare la salute delle sue persone e della clientela continuando sempre a garantire il servizio anche attraverso nuovi canali di assistenza a distanza - ha dichiarato il direttore generale Nazzareno Gregori - Lo testimonia il fatto che gli impieghi siano aumentati di 1,2 miliardi di euro, quasi il 5% del nostro portafoglio creditizio, proprio nei mesi più difficili del lockdown, così come la clientela ha riconosciuto e premiato la nostra solidità affidandoci quasi 3 miliardi di euro in più dei propri risparmi nello stesso periodo. Da parte nostra rimaniamo impegnati per consolidare ulteriormente pratiche virtuose, già introdotte da tempo, come la consulenza in remoto, o per ampliare ulteriormente i servizi, ad esempio, attraverso la progressiva adozione di stringenti criteri di sostenibilità nei prodotti di investimento. Questo assicurando la solidità patrimoniale e finanziaria che ci ha sempre contraddistinto specialmente a fronte di un futuro caratterizzato da numerose incognite di tipo sanitario, economico e finanziario. In tal senso il primo riconoscimento, anche per questi risultati, va alle nostre persone, al loro impegno e dedizione, e alla capacità di guardare sempre avanti con fiducia e serenità», ha concluso Gregori. L’istituto ha attivato tutti gli strumenti previsti dalle iniziative governative. A fine giugno sono state approvate 70mila richieste per un controvalore di oltre 5 miliardi di cui 4,3 miliardi per moratorie e iniziative di sostegno creditizio su base volontaria per adesione ad accordi Abi a cui si aggiungono i prestiti e i finanziamenti garantiti dallo Stato. —

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