Oltre a Nar e Br in via Gradoli Terza posizione
La palazzina di via Gradoli 96 era usata come rifugio, in epoche diverse, da Brigate Rosse e, come emerso di recente, dei Nar, ma anche da esponenti del movimento neofascista di Terza Posizione. La strada nota per essere stata il covo dove nel 1978 per il primo mese di detenzione Aldo Moro, ritorna nelle carte della Procura generale di Bologna. Secondo gli accertamenti del collegio di parte civile si trattava di locali riconducibili a società legate al Sisde. A raccontare di aver alloggiato in un monolocale in via Gradoli, nel 1981, è stato Enrico Tomaselli, ex attivista di Tp, sentito l’1 ottobre a Roma dai magistrati della Procura generale: «In questo momento – ha messo a verbale – non ricordo chi mi aiutò a trovare casa in via Gradoli. Ricordo che una persona di Terza Posizione o dell’ambiente, che utilizzava quel monolocale, mi offrì ospitalità dicendomi che potevo andare ad abitare lì. Non ricordo il civico, però è lo stesso palazzo dove fu trovato il covo delle Br per il rapimento di Aldo Moro. Posso dire che in quel periodo, ossia nell’anno 1981, altri militanti di estrema destra avevano nella loro disponibilità una base, o punto di appoggio, nella medesima via Gradoli, in una diversa palazzina». Tomaselli poi tornò di nuovo in via Gradoli, quando fu scarcerato, nel dicembre 1985.