Oggi l’addio a don Raimondo per 50 anni parroco di Cavola
A lui si devono i restauri del santuario della Madonna della Neve, della chiesa di San Michele Arcangelo e della torre campanaria distrutta dal terremoto
TOANO. Saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 14.30, nei locali del CavolaForum, i funerali di don Raimondo Zanelli, scomparso venerdì mattina all’età di 90 anni dopo un breve ricovero all’ospedale Sant’Anna. Don Raimondo è stato per più di 50 anni parroco di Cavola, poi di Corneto e Cerrè Marabino. Un parroco impegnato, che si era anche speso in prima persona per la chiusura della discarica di Poiatica, con veementi denunce per le quali aveva anche subito minacce anonime.
Settimo di nove fratelli, don Zanelli era nato a Felina nel 1929 da Maria Ganapini ed Enrico, che morì quando Raimondo aveva solo 13 anni. Entrò nel seminario di Marola, visse le tensioni che negli anni alla fine della guerra videro colpiti diversi parroci da parte di frange comuniste, e fu anche testimone della morte di don Giuseppe Iemmi, che lo spinse al sacerdozio. Venne ordinato sacerdote nella chiesa di Felina il 4 luglio 1954 dal vescovo Sergio Pignedoli.
Inizialmente fu parroco a Succiso, dal 1952 al 1962, vice-economo a Miscoso dal 1957 al 1962, quindi a Toano dal 1977 al 1978. Divenne parroco di Cavola il 5 agosto del 1962, e lo è rimasto per più di mezzo secolo, restando poi fino alla morte parroco emerito.
A Don Raimondo si devono i restauri del santuario della Madonna della Neve, della chiesa di San Michele Arcangelo e della torre campanaria distrutta nel terremoto del 1920, in cui si trovano cinque antiche campane dedicate alla Madonna, ai Santi e ai defunti.
Negli ultimi anni si è battuto in prima persona contro la discarica di Poiatica. «Va chiusa , perché qui le persone muoiono», aveva dettoin più occasioni. Frasi che aveva scosso le coscienze nell’ambito del suo prolungato impegno, in prima linea, per la chiusura dell’impianto che accoglieva grandi quantità di rifiuti, ora chiuso. Una battaglia durata diversi anni, in cui il parroco si è pubblicamente schierato parlando appunto anche di un aumento dei decessi nella vallata del Secchia, dove operava da oltre mezzo secolo. Mortalità anche infantile.
Alle frasi del parroco era stato risposto che non risultavano evidenze scientifiche in tal senso. Ma lui ha continuato a ribadire, dal suo punto di vista, ciò che sentiva stando vicino alle famiglie e alle persone in modo quotidiano. «Ho visto tante persone morire negli ultimi anni – diceva –. L’Ausl spiega che le percentuali di mortalità rientrano nei parametri, ma tra la gente c’è preoccupazione e paura».
I funerali di don Raimondo oggi saranno presieduti dal vicario generale monsignor Alberto Nicelli. Il vescovo Massimo Camisasca, impegnato nella visita pastorale, celebrerà la messa di suffragio in una successiva occasione. Dopo le esequie, la salma di don Zanelli verrà sepolta nel cimitero di Cavola. —
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