Le compagne di Nilde Iotti: «Un maschilismo preistorico»
Ione Bartoli, Eletta Bertani e Loretta Giarono indignate per le «espressioni rozze e volgari che sviliscono in modo inqualificabile chi si è guadagnata la stima di milioni di italiani»
REGGIO EMILIA. Per Nilde Iotti e per tutte le donne siamo indignate per le espressioni rozze e volgari, rivolte in un articolo del quotidiano “Libero” all’on. Nilde Iotti, colpita e svilita in modo inqualificabile come donna, come persona, come cittadina, come prima donna Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica italiana.
Un ruolo da lei esercitato e ottenuto a buon diritto, dopo anni di tenaci e difficili battaglie combattute con e per le donne, per i loro diritti e la loro libertà, guadagnandosi non solo il rispetto e la stima, ma l’affetto e il sostegno di milioni di italiane ed italiani.
Non è solo una questione di linguaggio. Il linguaggio che si usa nello scrivere e nell’esprimersi rappresenta sempre delle idee, un modo di pensare e di essere, e in questo caso manifesta nel modo più chiaro un maschilismo insopportabile, una concezione medievale della donna e del suo ruolo nella società, una concezione che le donne hanno combattuto e tuttora combattono tra mille difficoltà ed ostacoli, per conquistare libertà, rispetto e dignità in ogni ambito della vita, nella sfera privata come nella sfera pubblica.
Che distanza, che abisso tra questo linguaggio, questo modo di vedere le donne e quello che esse sono e si sentono di essere e di rappresentare oggi nella società italiana! Sono dunque queste le idee che si vorrebbero far prevalere in Italia, la “rivoluzione” delle destre che si proclama nelle piazze, sui media e nei luoghi pubblici? Un così misero, odioso e insultante modo di vedere le donne e di considerare il loro ruolo, solo ed esclusivamente in funzione dell’essere di “servizio” agli uomini?
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Lo hanno ben capito le giornaliste della Gazzetta di Reggio nelle loro risposte a “ Libero”: offendendo Nilde Iotti non si offende solo lei e il ruolo istituzionale da lei assolto, ma si offendono le donne emiliane ed italiane nel loro insieme, il loro percorso di emancipazione e di libertà, si offende e si nega quello che nella vita economica, sociale, politica ed istituzionale esse oggi rappresentano, non al servizio, ma a fianco degli uomini e con pari dignità e diritti. Siamo felici e orgogliose che tante donne del mondo della informazione e della società civile, e non solo della politica, abbiano in queste ore, spesso per prime, preso posizione per difendere la memoria di Nilde Iotti, per difendere così tutte le donne e per ribadire che non torneranno indietro.
Noi che abbiamo conosciuto Nilde da vicino, come amiche e come compagne di lavoro e di tante battaglie, sappiamo bene chi essa era veramente e abbiamo tante volte raccontato il suo valore intellettuale ed umano. Proprio per questo vediamo in questa reazione corale, anzi nella ribellione alla volgarità che si manifestata in questa occasione, la conferma che Nilde ha ben seminato e tante donne di oggi sono determinate a continuare la strada da lei aperta portandovi la loro passione e la loro intelligenza, la freschezza di nuove idee.
Ci auguriamo che il Centenario della sua nascita sia l’occasione, come già si sta facendo, per restituire anche a chi non la conosce, la vera statura umana civile e politica di Nilde, perché tante ragazze e donne giovani scoprano la bellezza e la forza dei valori ai quali Nilde ha dedicato tutta la sua vita, traendo da essi nuovo slancio, fiducia e speranza.