Vasto incendio alla Safi di Corniano Vanno in fumo 400 bancali in legno
Vigili del fuoco e carabinieri non escludono l’origine dolosa dell’episodio. L’allarme è scattato alle 23 di venerdì
Bibbiano. Notte di paura nella zona industriale di Bibbiano, in località Corniano, dove un incendio ha distrutto più di 400 bancali di legno della ditta Safi in via Longo. Le fiamme sono divampate intorno alle 23. L’allarme alla caserma dei vigili del fuoco di Reggio Emilia è arrivato poco dopo, grazie alla telefonata di un residente che si è accorto di quanto stava accadendo.
L'azienda di Corniano che produce bancali in legno, a quell’ora era chiusa e nel cortile erano stati stoccati i pallet prodotti: più di 400, appunto, andati completamente in fumo. L’incendio pare sia partito nelle vicinanza della catasta di pallet, depositata in un’area vasta 200 metri quadrati (il punto preciso lo individueranno i tecnici dei vigili del fuoco). La grossa quantità di legno ha alimentato le fiamme, che si sono levate alte, in fretta. Secondo quanto fin qui accertato, non viene escluso che anche altro materiale possa aver contribuito ad innescare l’incendio.
Sul posto sono arrivate tre squadre dei vigili del fuoco da Sant'Ilario, Reggio Emilia e una di supporto da Parma, che hanno lavorato fino alle prime luci del mattino per evitare che l’incendio si espandesse ancora e arrivasse ad aggredire l’interno della fabbrica. I danni sono stati limitati grazie all’intervento tempestivo e allo sforzo delle squadre, protratto per molte ore.
A bruciare, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, sono stati i bancali, altro materiale stoccato, un auto di piccola cilindrata che si trovava parcheggiata nel cortile e alcune lastre della tettoia esterna.
Per quantificare con esattezza i danni e cosa sia bruciato – secondo i tecnici – servirà un altro sopralluogo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Sant'Ilario e di Bibbiano per le indagini.
Resta da capire l’entità delle lesioni provocate dal fuoco alle strutture interne dell’azienda (il cui immobile, comunque, è stato dichiarato temporaneamente inagibile) e quelle alla tettoia che copriva il cortile. In questo senso, la stima dei danni è tutt’ora in corso.
Proprio per capire se l’incendio abbia provocato contaminazioni, i vigili del fuoco stanno valutando la possibilità di far intervenire i tecnici dell’Arpae nei prossimi giorni.
Sulle cause che hanno provocato il rogo né i vigili del fuoco, né i carabinieri, per ora, si sbilanciano. Certo è che l’autocombustione viene esclusa, e che nella ditta di Corniano, a quell’ora, non c’era nessuno al lavoro.
Per questi motivi, e fino a quando le indagini tecniche non daranno una risposta, l’origine dolosa non viene esclusa. —
Daniela Aliu
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