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Torna a vivere la storica “Tana dei lupi”

Adriano Arati
Torna a vivere la storica “Tana dei lupi”

La famiglia Zolin l’ha recuperata e riaperta: ora si chiama hotel “Isabel”. Ebbe il suo periodo d’oro negli anni ’80

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L’avevano promesso e hanno mantenuto la parola. Domenica scorsa l’hotel ristorante di Casa dell’Abbate sopra a Civago, la storica “Tana dei Lupi”, ha ripreso la sua attività con il nome di hotel Isabel. A riaprire è la famiglia veneta degli Zolin, già titolari di un’attività ricettiva a Conegliano Veneto di Treviso, che ha rilevato la struttura nel 2012 da un’asta fallimentare.

Nell’estate 2018 Pietro Zolin aveva assicurato alla Gazzetta che l’albergo avrebbe riaperto a breve, e che già in autunno i lavori sarebbero iniziati. Così è stato e il 7 luglio 2019 è ripartita ufficialmente l’avventura con il marchio Isabel, dal nome della figlia di Zolin. Al taglio del nastro, oltre alla stessa Isabel e ai protagonisti del progetto, c’erano il sindaco di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi, il parroco don Giuseppe Gobetti e tanti abitanti e tanti nostalgici calciofili, che a Civago salivano spesso ai tempi dei ritiri della Reggiana di Pippo Marchioro.

L’hotel Isabel è aperto e disponibile, sia per la residenzialità sia per la gastronomia, con la pizzeria e il ristorante a disposizione dei clienti e dei visitatori. L’opera non è finita, il vasto complesso necessita di ulteriori sistemazioni e ampliamenti, ma il corpo centrale è perfettamente funzionante e fruibile.

Il restauro è stato effettuato con cura, con materiali e tecniche all’avanguardia, con un investimento decisamente impegnativo, che conferma la volontà degli Zolin di rilanciare definitivamente il complesso, lungo la strada che da Civago porta sino a Piandelagotti, a poche centinaia di metri dal confine con la provincia modenese.

Per Civago e per l’alta valle del Dolo è un bel segnale. C’è voluto tempo per riprendere una storia che ormai conta mezzo secolo abbondante. Nel 1966 nascono i primi impianti di risalita per lo sci, la stazione viene denominata Appenninia e permette di collegare la zona di Casa dell’Abbate sino al Crinale; negli anni ’80 arriverà anche l’impianto verso il monte Giovarello, a quota 1.600 metri.

Nel frattempo, il piccolo alberghetto cresce e si trasforma nella ben più capiente “Tana dei Lupi”, potenziando la proposta. Civago viene battezzata la “piccola Svizzera”, le piste curate, ma non particolarmente impegnative attirano sciatori, tante persone decidono di comprare casette nell’area. A inizio anni ’80, segnati dal lavoro dell’imprenditore sassolese Valerio Maffei, anche la Reggiana Calcio diventa presenza fissa, Civago è la meta del ritiro e ogni estate i tifosi raggiungono la Val Dolo per conoscere la nuova versione della squadra granata.

Da allora, il progressivo declino, condizionato anche dai cambiamenti climatici che riducono e drasticamente la presenza fissa della neve nei mesi invernali. L’albergo chiude a inizio millennio, fra un fallimento e l’altro, gli impianti gestiti dagli abitanti resistono sino al 2006. —