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Operazione “amarcord” con la “Gazzetta della piazza”

Andrea Vaccari

La pubblicazione un tempo clandestina si ripresenta 30 anni dopo su Facebook In breve già 500 followers. L’obiettivo: recuperare ricordi, aneddoti, foto e video

26 febbraio 2019
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Brescello. Sono passati più di trent’anni da quando, di notte, veniva distribuita e affissa sui muri e le serrande del centro storico. Oggi è tornata a rinascere, su una pagina Facebook che in poche settimane ha già totalizzato oltre 500 followers. Si tratta della “Gazzetta della piazza”, che propone spaccati di vita vissuta di Brescello, con foto e video che hanno riportato nelle case dei cittadini ricordi dei quali non vi era quasi più traccia.

I PROMOTORI

L’iniziativa è stata promossa da alcuni brescellesi che già avevano ideato la versione cartacea del giornale satirico ai quali si sono aggiunti altri, in corso d’opera. La “Gazzetta della piazza” era stata ideata ai tempi – si parla del periodo compreso tra il 1986 e il 1989 – da Erminio Bertoli, dal direttore e dal suo vice Gianpaolo Stradelli e Flaviano Tinelli, oltre a due compianti personaggi come Mauro Cantoni e il sagrestano Vittorio Gianelli, insieme a tanti altri che prestavano tempo e idee alla simpatica causa.

Oggi, a questi si sono aggiunti giovani come Michele Braiato, che cura l’editing, e Marco Romersa, che si occupa del montaggio dei video forniti da Bertoli. È in questo modo che i visitatori della pagina possono rivivere momenti indimenticabili della storia di Brescello, legati in particolare a Peppone e Don Camillo – del cui museo sarà celebrato quest’anno il trentennale, tema che sta tenendo banco in paese - ma non solo.

I RICORDI

Ad esempio, la grande nevicata del 1985, diverse feste di Carnevale dove i bambini di ieri si sono divertiti a riconoscersi; l’arrivo del primo carro armato; l’installazione della campana “Sputnik” e tanti altri episodi ricordati con nostalgia da tanti brescellesi. La “Gazzetta della piazza” dell’epoca, in versione cartacea, aveva fatto molto parlare di sé, e anche la stampa non era rimasta insensibile.

«Si tratta di un foglio satirico – si legge nell’edizione della Gazzetta di Reggio del 9 dicembre 1986 – che ha lo scopo di mettere alla berlina persone, ambienti e modi di vivere dei brescellesi, con humour sottile. Due sono i fatti curiosi: primo, la clandestinità del foglio. L’identità dei redattori sono infatti sconosciuti. Secondo: il giornale non viene messo in nessuna delle edicole del paese, non costa niente e viene attaccato sulle vetrine dei negozi. Il foglio, ovviamente, ha avuto un successo clamoroso».

«Ogni sabato vogliamo mettere a disposizione dei cittadini – spiegano oggi gli ideatori della pagina Facebook – ricordi e aneddoti di una volta, per fare sorridere e anche riflettere». —

Andrea Vaccari

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