«Noi, guide turistiche autorizzate svilite da figure pagate con un obolo»
La lettera Silvia Morini, Vida Borciani, Nadia Moretti, Licia Galimberti, Gianluca Ferrari, ESMERALDA FontanA, MARCO Martinelli, Rachele Grassi, Maria Cristina Bertoli, Andrea Semeghini, donatella...
La lettera
Silvia Morini, Vida Borciani, Nadia Moretti, Licia Galimberti, Gianluca Ferrari, ESMERALDA FontanA, MARCO Martinelli, Rachele Grassi, Maria Cristina Bertoli, Andrea Semeghini, donatella Jager Bedogni *
In un mondo sempre più caratterizzato da improvvisazione e abusivismo anche nella realtà del lavoro, le guide reggiane dotate di regolare patentino e attive su tutto il territorio regionale, vogliono sottoporre all’attenzione pubblica la loro condizione e la situazione che si sta verificando a Reggio Emilia.
Nella nostra città, sulla scia di esempi nefasti già verificatisi e criticati nelle vicine città di Parma e Modena, sta prendendo piede il fenomeno dei free walking tours.
Si tratta di tour guidati sponsorizzati anche dall’Ufficio di Accoglienza Turistica (IAT) di Reggio Emilia che propongono visite nel centro storico e compensati da un “obolo”: un’offerta libera che, a nostro avviso, svilisce la professionalità e la dignità del lavoratore.
Ricordiamo che la guida turistica se abilitata e professionale ha dovuto intraprendere un percorso di studi e formativo ben strutturato. Ai sensi della legge regionale 04/2000, per diventare guide turistiche professionali ed essere in grado di svolgere questo lavoro è necessaria la frequenza e il superamento di corsi di qualificazione professionale patrocinati dalla Regione Emilia Romagna, nonché il superamento dei relativi esami.
Inoltre è buona norma mettere in risalto che per l’esercizio delle professioni turistiche è necessario possedere e accertare la copertura assicurativa di responsabilità civile per i rischi derivanti alle persone dalla partecipazione alla visita. In pratica, una guida turistica professionale abilitata è in grado di condurre in sicurezza un gruppo in visita a un tour guidato, conscia della possibilità di intervenire concretamente se il turista dovesse incorrere in qualche disagio (accidentale caduta, inciampare in un pavimento sconnesso…), cosa che non siamo affatto sicuri sia nella possibilità di chi effettua questi walking tour per la città. In pratica non sappiamo se queste persone che portano avanti questa iniziativa sono guide turistiche autorizzate o la loro esperienza è lasciata all’improvvisazione del momento. Ci domandiamo inoltre se queste iniziative siano in ordine dal punto di vista fiscale e assicurativo.
In ogni caso, riteniamo che il compenso a “obolo” a offerta libera sia in qualche modo limitativo nei confronti di una preparazione culturale che spesso vede a monte una laurea, sicuramente un corso professionalizzante riconosciuto dalla Regione, e una formazione continua in materia umanistica e di cultura del territorio.
Chiediamo per tanto, una maggiore consapevolezza dell’etica del lavoro, di contrastare questo fenomeno a favore di una riconosciuta professionalità e commisurata retribuzione. —