Gazzetta di Reggio

REGGIO EMILIA

È stata completata l’operazione di incorporazione, da parte della Landi Renzo spa, della impresa cavriaghese Emmergas srl. La fusione era stata deliberata lo scorso 20 giugno quando il progetto era stato depositato presso il registro imprese di Reggio Emilia.

Con la formalizzazione dell’operazione si compie un importante passo in avanti nel cammino di riordino e riorganizzazione della Landi Renzo, che è leader mondiale nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a gpl e metano per autotrazione.

L’azienda è presente in oltre 50 Paesi ed esporta quasi l’80 per cento della produzione.

La fusione è stata effettuata con una procedura semplificata poiché il capitale sociale di Emmergas srl era già detenuto dalla Landi Renzo (il cui statuto rimane invariato) che ora subentra in tutti i contratti attivi e passivi strumentali allo svolgimento dell’attività.

L’OPERAZIONE

«Si tratta di una operazione – sottolinea il Ceo Cristiano Musi – che si inserisce nel processo di razionalizzazione del Gruppo e, a seguito del completamento della integrazione, sarà lanciato un nuovo progetto per valorizzare ulteriormente il brand “Emmergas”. Ciò avverrà attraverso il rinnovamento della gamma dei prodotti e dei sistemi dedicati al mercato “after market”. Un passaggio che, nelle previsioni, consentirà di accrescere ulteriormente la penetrazione nei mercati e nei segmenti “low cost” con impatti positivi sul volume degli affari e sul risultato operativo».

IL PIANO

L’incorporazione rientra in un ampio piano strategico programmato per il quadriennio 2018-2022 che punta ad una politica di efficientamento, razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei flussi produttivi. Iniziative che consentiranno di ottenere nuove sinergie ed una riduzione dei costi. Un passaggio importante anche sotto l’aspetto della quotazione. Come noto la Landi Renzo spa, impresa nota in tutto il mondo con una esperienza di oltre 60 anni nel settore dei servizi per l’automotive, è quotata nel segmento Star del mercato borsistico italiano. Vi è stata ammessa nell’anno 2007. Razionalizzazione e semplificazione potranno quindi avere effetti positivi sui consuntivi economici ma conseguentemente anche sul valore di mercato. Nel primo semestre di quest’anno i principali indicatori economici hanno fatto registrare un deciso miglioramento dei rendiconti rispetto all’analogo periodo del 2017. L’utile ha raggiunto 1,7 milioni di euro pur in assenza di proventi derivanti da operazioni straordinarie e malgrado costi non ricorrenti per quasi 1,4 milioni. Il fatturato consolidato è salito dell’11,5% raggiungendo i 97,3 milioni e il risultato ante imposte è stato positivo per 3.426 migliaia mentre nel 2017 era stata registrata una perdita di 8.574 migliaia di euro. —

LUIGI VINCETI

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