Nuove indagini sull’incidente mortale
di Ambra Prati
Il pm apre un fascicolo per omicidio stradale sulla morte del 63enne Ronzani e dispone un secondo sopralluogo
09 novembre 2017
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BAISO. Incidente mortale di Lugo di Baiso: si va verso l’apertura di un fascicolo per omicidio stradale a carico della conducente sopravvissuta, la 66enne N.S., residente a Modena, tuttora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Baggiovara.
Il pm Stefania Pigozzi non ha ancora deciso se far eseguire l’autopsia sul corpo del 63enne, Giampiero Ronzani di Cerredolo di Toano, che è stato composto al cimitero di Coviolo. la scelta con tutta probabilità verrà resa nota oggi.
Intanto però le due vetture sono state poste sotto sequestro e custodite dal soccorso stradale Ferretti di Scandiano. Inoltre il magistrato della procura di Reggio ha disposto che, date le condizioni meteo avverse di martedì scorso - pioveva a dirotto -, la polizia stradale di Castelnovo Monti che ha eseguito i rilievi svolga ulteriori accertamenti.
Per questo motivo a breve ci sarà un secondo sopralluogo sul viadotto, a cura degli uomini del comandante Roberto Rocchi.
I dubbi non riguardano tanto la dinamica - il fatto che una delle due vetture abbia invaso la carreggiata opposta è pacifico, sebbene non se ne conosca la causa -, bensì i movimenti dei veicoli negli attimi immediatamente precedenti e successivi il violento impatto. Quel giorno infatti le precipitazioni torrenziali sul viadotto hanno fatto sì che siano state trovate poche impronte e segni di pneumatici sull’asfalto; perciò, nel dubbio che qualche particolare importante sia sfuggito, la procura ha autorizzato un approfondimento d’indagine che si esplicherà in un secondo sopralluogo sul posto, concedendo più tempo del solito agli agenti.
E’ stato escluso, ad ogni modo, che l’altra conducente non ancora fuori pericolo fosse in uno stato psicofisico alterato.
La tragedia era avvenuta alle ore 14 lungo la Sp 486 in località Lugo, sulla fondovalle Secchia, giusto al confine tra il Comune di Baiso, del quale Lugo è una frazione, e il territorio di Cerredolo di Toano, dove il 63enne viveva.
Il tremendo schianto si era verificato sul viadotto subito dopo la galleria, all’altezza del chilometro 38: la Fiat Panda guidata dalla donna viaggiava verso monte, mentre Ronzani, alla guida di una Fiat Panda bianca vecchio modello, procedeva in direzione opposta verso valle.
A seguito di una invasione di carreggiata, le due macchine si erano scontrate frontalmente, con il povero Ronzani che perdeva la vita all’istante rimanendo incastrato nell’abitacolo; quando i vigili del fuoco di Reggio erano riusciti ad estrarlo della lamiere, il cuore del 63enne non batteva più. Giampiero Ronzani abitava da solo a Cerredolo.
Originario di Isola Vicentina - dove si trovano tutti i suoi familiari, che arriveranno a Reggio Emilia non appena la procura concederà il nulla osta per i funerali -, dopo essersi separato Ronzani aveva abitato per qualche tempo nel parmense, scegliendo poi di vivere sull’Appennino reggiano, dove conduceva una tranquilla quotidianità. L’uomo aveva una cerchia di amici e si recava spesso dalla compagna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il pm Stefania Pigozzi non ha ancora deciso se far eseguire l’autopsia sul corpo del 63enne, Giampiero Ronzani di Cerredolo di Toano, che è stato composto al cimitero di Coviolo. la scelta con tutta probabilità verrà resa nota oggi.
Intanto però le due vetture sono state poste sotto sequestro e custodite dal soccorso stradale Ferretti di Scandiano. Inoltre il magistrato della procura di Reggio ha disposto che, date le condizioni meteo avverse di martedì scorso - pioveva a dirotto -, la polizia stradale di Castelnovo Monti che ha eseguito i rilievi svolga ulteriori accertamenti.
Per questo motivo a breve ci sarà un secondo sopralluogo sul viadotto, a cura degli uomini del comandante Roberto Rocchi.
I dubbi non riguardano tanto la dinamica - il fatto che una delle due vetture abbia invaso la carreggiata opposta è pacifico, sebbene non se ne conosca la causa -, bensì i movimenti dei veicoli negli attimi immediatamente precedenti e successivi il violento impatto. Quel giorno infatti le precipitazioni torrenziali sul viadotto hanno fatto sì che siano state trovate poche impronte e segni di pneumatici sull’asfalto; perciò, nel dubbio che qualche particolare importante sia sfuggito, la procura ha autorizzato un approfondimento d’indagine che si esplicherà in un secondo sopralluogo sul posto, concedendo più tempo del solito agli agenti.
E’ stato escluso, ad ogni modo, che l’altra conducente non ancora fuori pericolo fosse in uno stato psicofisico alterato.
La tragedia era avvenuta alle ore 14 lungo la Sp 486 in località Lugo, sulla fondovalle Secchia, giusto al confine tra il Comune di Baiso, del quale Lugo è una frazione, e il territorio di Cerredolo di Toano, dove il 63enne viveva.
Il tremendo schianto si era verificato sul viadotto subito dopo la galleria, all’altezza del chilometro 38: la Fiat Panda guidata dalla donna viaggiava verso monte, mentre Ronzani, alla guida di una Fiat Panda bianca vecchio modello, procedeva in direzione opposta verso valle.
A seguito di una invasione di carreggiata, le due macchine si erano scontrate frontalmente, con il povero Ronzani che perdeva la vita all’istante rimanendo incastrato nell’abitacolo; quando i vigili del fuoco di Reggio erano riusciti ad estrarlo della lamiere, il cuore del 63enne non batteva più. Giampiero Ronzani abitava da solo a Cerredolo.
Originario di Isola Vicentina - dove si trovano tutti i suoi familiari, che arriveranno a Reggio Emilia non appena la procura concederà il nulla osta per i funerali -, dopo essersi separato Ronzani aveva abitato per qualche tempo nel parmense, scegliendo poi di vivere sull’Appennino reggiano, dove conduceva una tranquilla quotidianità. L’uomo aveva una cerchia di amici e si recava spesso dalla compagna.
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