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Iren, da Genova il via libera alla vendita del 5% di Fsu
REGGIO EMILIA . Via libera dal consiglio comunale di Genova alla vendita del 5% delle quote azionarie di Fsu, la partecipata finanziaria attraverso cui i comuni di Genova e Torino attualmente...
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REGGIO EMILIA . Via libera dal consiglio comunale di Genova alla vendita del 5% delle quote azionarie di Fsu, la partecipata finanziaria attraverso cui i comuni di Genova e Torino attualmente detengono paritariamente il 35,96% delle quote azionarie di Iren. L’assemblea si è espressa ieri con 25 voti favorevoli (maggioranza di centrodestra) e 16 contrari (opposizioni compatte: Pd, M5s, Lista Crivello e Chiamami Genova). Dall’operazione i comuni di Genova e Torino contano di incassare circa 70 milioni di euro lordi a testa. Ma la finanziaria, con una dotazione azionaria di poco sopra al 15%, diventerà presto al 100% esclusivamente del comune di Genova per l’uscita di scena di Torino a causa del decreto Madia sul riordino delle partecipate.
Nonostante la vendita del 5% delle azioni porti la partecipazione pubblica complessivamente al di sotto della soglia del 50%, grazie all’inserimento nello statuto di Iren della norma sul voto maggiorato, i soci pubblici manterranno comunque il controllo sulla governance aziendale. «Questa operazione porta tre grandi vantaggi – sostiene il sindaco Marco Bucci – arriviamo alla totale proprietà di Fsu, abbiamo la golden share che ci permette di mantenere la stessa capacità di governance suddivisa paritariamente con Torino e i Comuni dell’Emilia e abbiamo la possibilità di ricevere 70 milioni disponibili per investimenti». Il sindaco di Genova punta l’accento soprattutto sul mantenimento della governance: «In passato – sostiene Bucci – il controllo su Iren non è stato esercitato come avrebbe dovuto essere, ad esempio sulle inaccettabili situazioni del depuratore di Cornigliano o sulle continue rotture dei tubi dell'acqua. Noi vogliamo recuperare facendo mettere in piedi una serie di investimenti nonchè riportando la sede di Ireti da Tortona a Genova». Respinta una sospensiva presentata da tutte le forze di opposizione che puntava a riportare la delibera in commissione per approfondimenti. Approvati, invece, quattro ordini del giorno, di cui tre proposti dal Partito Democratico, tra cui quello che impegna il primo cittadino ad attivarsi affinchè la sede di Ireti trasferita a Tortona torni a Genova.
Nonostante la vendita del 5% delle azioni porti la partecipazione pubblica complessivamente al di sotto della soglia del 50%, grazie all’inserimento nello statuto di Iren della norma sul voto maggiorato, i soci pubblici manterranno comunque il controllo sulla governance aziendale. «Questa operazione porta tre grandi vantaggi – sostiene il sindaco Marco Bucci – arriviamo alla totale proprietà di Fsu, abbiamo la golden share che ci permette di mantenere la stessa capacità di governance suddivisa paritariamente con Torino e i Comuni dell’Emilia e abbiamo la possibilità di ricevere 70 milioni disponibili per investimenti». Il sindaco di Genova punta l’accento soprattutto sul mantenimento della governance: «In passato – sostiene Bucci – il controllo su Iren non è stato esercitato come avrebbe dovuto essere, ad esempio sulle inaccettabili situazioni del depuratore di Cornigliano o sulle continue rotture dei tubi dell'acqua. Noi vogliamo recuperare facendo mettere in piedi una serie di investimenti nonchè riportando la sede di Ireti da Tortona a Genova». Respinta una sospensiva presentata da tutte le forze di opposizione che puntava a riportare la delibera in commissione per approfondimenti. Approvati, invece, quattro ordini del giorno, di cui tre proposti dal Partito Democratico, tra cui quello che impegna il primo cittadino ad attivarsi affinchè la sede di Ireti trasferita a Tortona torni a Genova.