Last Drink, Predieri si difende e respinge tutte le accuse
di Gabriele Farina
Ieri davanti al Gip il 55enne reggiano arrestato dalla Finanza Il legale di Cilloni: «Ha firmato documenti senza sapere»
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REGGIO EMILIA. Luigi Predieri respinge le accuse. Assistito dall’avvocato Laura Becca, il 55enne reggiano ha incontrato ieri a Modena il giudice per le indagini preliminari Andrea Romito per rispondere alle domande nell’interrogatorio di garanzia dopo l’inchiesta “Last Drink”.
Le indagini sono partite un anno fa e hanno portato all’arresto dell’uomo e di altri tre collaboratori. Predieri è finito in carcere. Arresti domiciliari, invece, per Silvano Cilloni, 75enne di Casina, Romano Michele, 70enne di Casalecchio (Bologna), Maria Vittoria Provvisionato, 50enne di Nonantola (Modena). Ieri il 55enne, accusato di essere a capo di un’associazione a delinquere e condotto in carcere, ha detto di aver svolto comportamenti leciti nelle sue attività.
L’operazione della Guardia di Finanza è partita da Modena. Le Fiamme Gialle hanno riscontrato un sistema che, stando all’impianto accusatorio, prevedeva l’acquisizione di realtà imprenditoriali in stato di dissesto per massimizzare i profitti a danni dei creditori, ottenere crediti commerciali e finanziamenti bancari, acquisire macchinari e competenze da cedere ad aziende amiche a bassi prezzi. Un meccanismo per cui, secondo il legale Gabriella Cassibba, le aziende avevano una vita molto breve e i lavoratori erano costretti a spostarsi da una ditta all’altra. L’avvocato rappresenta un gruppo di dipendenti che intende recuperare risorse in arretrato da una delle ditte.
In tutto, sono oltre venti quelle in cui ha avuto un ruolo il 55enne reggiano, secondo dati della Camera di Commercio. L’elenco vede Predieri apparire come amministratore unico, socio unico o accomandatario, procuratore speciale, preposto o liquidatore. Oltre a Reggio, si sarebbe spostato a Bologna, Milano, Parma, Lisbona (dove ha preso residenza, secondo i finanzieri) e Roma. In due casi, riprende l’avvocato Cassibba, la sede legale era stata situata nella capitale, ma la base operativa era posta a Carpi.
Il Gip ha ascoltato anche la testimonianza di Cilloni, difeso dall’avvocato Angela Pigati. Il casinese ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, sostenendo di essere un prestanome, di aver firmato carte delle società senza sapere bene di cosa si trattasse né quali fossero tutti i dettagli dell’attività del suo principale. Avrebbe così ricoperto il ruolo affidatogli in virtù dell’amicizia che lo lega a Predieri. Una linea simile ha scelto Provvisionato, amministratore unico di almeno una società dalle informazioni reperibili su internet, che ha sostenuto di eseguire ordini provenienti dall’alto. La nonantolana è difesa del legale Alessandro Nizzoli. Gli avvocati hanno chiesto di ridurre le misure cautelari, sottolineando che gli inquirenti hanno acquisito documenti, telefoni e computer senza che le prove fossero inquinate. Il Gip deve ancora decidere in merito.
Secondo i finanzieri, il 55enne reggiano viveva al di sopra delle disponibilità economiche dichiarate. Gli inquirenti l’hanno seguito negli spostamenti sia attraverso intercettazioni sia mediante i post che il reggiano condivideva su Facebook. I quattro interrogati di ieri hanno ricevuto il divieto di assumere cariche societarie assieme ad altre quattro persone. Quindici le perquisizioni compiute in diverse province del nord Italia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le indagini sono partite un anno fa e hanno portato all’arresto dell’uomo e di altri tre collaboratori. Predieri è finito in carcere. Arresti domiciliari, invece, per Silvano Cilloni, 75enne di Casina, Romano Michele, 70enne di Casalecchio (Bologna), Maria Vittoria Provvisionato, 50enne di Nonantola (Modena). Ieri il 55enne, accusato di essere a capo di un’associazione a delinquere e condotto in carcere, ha detto di aver svolto comportamenti leciti nelle sue attività.
L’operazione della Guardia di Finanza è partita da Modena. Le Fiamme Gialle hanno riscontrato un sistema che, stando all’impianto accusatorio, prevedeva l’acquisizione di realtà imprenditoriali in stato di dissesto per massimizzare i profitti a danni dei creditori, ottenere crediti commerciali e finanziamenti bancari, acquisire macchinari e competenze da cedere ad aziende amiche a bassi prezzi. Un meccanismo per cui, secondo il legale Gabriella Cassibba, le aziende avevano una vita molto breve e i lavoratori erano costretti a spostarsi da una ditta all’altra. L’avvocato rappresenta un gruppo di dipendenti che intende recuperare risorse in arretrato da una delle ditte.
In tutto, sono oltre venti quelle in cui ha avuto un ruolo il 55enne reggiano, secondo dati della Camera di Commercio. L’elenco vede Predieri apparire come amministratore unico, socio unico o accomandatario, procuratore speciale, preposto o liquidatore. Oltre a Reggio, si sarebbe spostato a Bologna, Milano, Parma, Lisbona (dove ha preso residenza, secondo i finanzieri) e Roma. In due casi, riprende l’avvocato Cassibba, la sede legale era stata situata nella capitale, ma la base operativa era posta a Carpi.
Il Gip ha ascoltato anche la testimonianza di Cilloni, difeso dall’avvocato Angela Pigati. Il casinese ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, sostenendo di essere un prestanome, di aver firmato carte delle società senza sapere bene di cosa si trattasse né quali fossero tutti i dettagli dell’attività del suo principale. Avrebbe così ricoperto il ruolo affidatogli in virtù dell’amicizia che lo lega a Predieri. Una linea simile ha scelto Provvisionato, amministratore unico di almeno una società dalle informazioni reperibili su internet, che ha sostenuto di eseguire ordini provenienti dall’alto. La nonantolana è difesa del legale Alessandro Nizzoli. Gli avvocati hanno chiesto di ridurre le misure cautelari, sottolineando che gli inquirenti hanno acquisito documenti, telefoni e computer senza che le prove fossero inquinate. Il Gip deve ancora decidere in merito.
Secondo i finanzieri, il 55enne reggiano viveva al di sopra delle disponibilità economiche dichiarate. Gli inquirenti l’hanno seguito negli spostamenti sia attraverso intercettazioni sia mediante i post che il reggiano condivideva su Facebook. I quattro interrogati di ieri hanno ricevuto il divieto di assumere cariche societarie assieme ad altre quattro persone. Quindici le perquisizioni compiute in diverse province del nord Italia.
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