Gazzetta di Reggio

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Pianta di “maria” sporge dal balcone: arrestato 

Pianta di “maria” sporge dal balcone: arrestato 

Correggio: barista 20enne accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti Il giovane si difende in tribunale: «Ho solamente provato a piantare un seme»

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CORREGGIO. Una pattuglia di carabinieri, durante una perlustrazione, viene attirata da una strana pianta che sporge da un balcone. Il sospetto è che si tratti di marijuana e i militari, perciò, vogliono vederci chiaro.

È finito così nei guai il barista 20enne Carlos Douglasson Borghi, perché quella pianta (alta circa un metro) è effettivamente di marijuana, inoltre viene sequestrato del materiale che fa ricondurre alla coltivazione. Nella casa del giovane viene infatti trovato un piccolo quantitativo di foglie di “maria” in essiccazione, nonché materiale per la preparazione, confezionamento, pesatura e coltivazione. In particolare all'interno di una scatola in legno vengono rinvenuti e sequestrati: un bilancino di precisione; un coltellino a serramanico con lama intrisa di sostanza stupefacente; una settantina di bustine in cellophane trasparente. Nel corso della perquisizione il 20enne spontaneamente consegna, prelevandolo dall’interno dello sgabuzzino, un dispositivo per illuminazione artificiale per serre costituito da plafoniera e trasformatore. Ieri, in tribunale a Reggio, Borghi ha spiegato di essere un consumatore di “maria” e di aver solamente provato a piantare un seme trovato dentro dello stupefacente acquistato tempo fa. Per lui il pm Stefania Pigozzi non ha chiesto misure restrittive e si tornerà in aula il 14 settembre.

A fine-udienza l’avvocato difensore Gianluca Vinci vuole ridimensionare la vicenda: «Il mio assistito non pensava di finire nei guai, la pianta si vedeva dalla strada, era tutto palese. Ma con la normativa attuale non è facile capire fin dove si può spingere il consumo personale». (t.s.)