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La storia del suonatore matto che combattè con la sua cornamusa

Giovanni Guidotti
La storia del suonatore matto che combattè con la sua cornamusa

Il reggiano Matteo Incerti ricostruisce in forma di romanzo la vicenda di David Kirkpatrick e degli scontri di Villa Rossi

10 marzo 2017
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ALBINEA (Reggio Emilia)  “Lui è il coraggioso piper scozzese, che scende dal cielo...”: inizia così la canzone “Al pivarol c'al vin dal ciel”, dedicata dai Modena City Ramblers a David Kirpatrick, paracadutato durante la guerra, nel marzo del '45, con la sua cornamusa, sulle pendici del Cusna, per partecipare all'Operazione Tombola.

L'azione, condotta da un Battaglione alleato composto da formazioni inglesi e partigiane, consentì di eliminare uno dei principali comandi germanici del Nord Italia, a Botteghe di Albinea, nelle ville Rossi e Calvi.

Le vicende di questo bizzarro musicista, che con il gonnellino scozzese e le melodie della sua piva stupì abitanti e partigiani dalla montagna alla pianura, sono narrate in “Il suonatore matto”, nuovo romanzo dello scrittore e giornalista Matteo Incerti.

All’insaputa di Kirkpatrick fu proprio quello strumento, utilizzato nel combattimento, ad evitare una rappresaglia sulla popolazione, poiché i tedeschi pensarono ad un attacco dell’esercito britannico. Di quella breve e cruenta battaglia, svoltasi nella notte del 26 marzo, David conservò una tragica memoria, legata non solo all’estrema violenza di cui fu spettatore, ma pure all’idea d’essere anch’egli responsabile d’una ritorsione nazista contro persone innocenti.

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Per decenni portò con sé quel segreto sino a quando, grazie allo stesso Incerti (Michele nella narrazione), la verità lo raggiunse in Scozia, a Girvan, piccolo paese di pescatori dove era tornato alla vita civile, tra famiglia, lavoro, passione per la cornamusa e purtroppo alcol, nel tentativo di scacciare brutti ricordi. Il romanzo, frutto di un’accurata ricerca e ricco di testimonianze, prende le mosse dalla prima opera dell'autore, “Il bracciale di sterline” (2011), per sviluppare un’avvincente storia di amicizia, solidarietà, eroismo, ma pure di fatti e coincidenze straordinari, come il ritrovamento dell’abito nuziale (mutande comprese) ricavato dal paracadute di Kirkpatrick.

Una storia approdata persino sulle pagine del Times, portatrice d’una certezza che ha restituito al tormentato soldato inglese sia la pace interiore sia il giusto riconoscimento per il valore dell’atto compiuto, oltre ad un’inaspettata celebrità. Il “pivarolo venuto dal cielo” se n'è andato serenamente nel gennaio 2016, all'età di 91 anni, dopo aver dato, come si può vedere nella foto alla fine del libro, un ultimo bacio alla moglie Anna.