Il chitarrista Andrea Artioli ucciso da un malore a 31 anni
Quattro Castella: morte improvvisa per “Artio”, il musicista metal del gruppo “Injury”. Oggi a Modena l’autopsia per capire il perché
QUATTRO CASTELLA. Se ne è andato all’improvviso, ma la sua morte ha prodotto un “rumore” forte, intenso e sentito come quello della musica che amava e suonava. Andrea Artioli, per tutti “Artio”, chitarrista trash metal di Puianello, è morto nelle prime ore di sabato scorso, 4 marzo. Aveva 31 anni e la sua scomparsa improvvisa, dovuta a un malore che non gli ha lasciato scampo, ha sconvolto la famiglia, gli amici, la comunità di Quattro Castella e il mondo della musica metal, doom ed heavy di tutta la provincia di Reggio Emilia e non solo.
Artio è morto nella sua casa di Puianello. Accanto a lui c’era la famiglia, allarmata per un malore improvviso intorno alle 2, nel cuore della notte. I soccorsi sono stati inutili: Andrea se ne è andato in pochi drammatici minuti. Una morte improvvisa e senza un motivo apparente. Il suo corpo è stato portato all’obitorio di Coviolo. Da qui, oggi, verrà trasferito nel reparto di medicina legale dell’ospedale di Modena. Sarà un’autopsia a chiarire perché un ragazzo forte e vitale sia morto così giovane.
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«Era un’anima bella», così lo ricorda la madre Paola sconvolta da un dolore assurdo e straziante. Come si è diffusa la notizia in tanti sono andati ad abbracciare lei, il marito Werther e la figlia Laura. Centinaia di amici, sia della famiglia sia di Artio, si sono ritrovati spontaneamente nella casa di via Cesare Pavese. Tutti insieme attorno ai genitori di Andrea per alleviare il dolore di una morte assurda e aiutarli nell’attesa di sapere quando si potranno tenere i funerali, per i quali bisogna attendere il risultato dell’autopsia.
Tra loro anche una ragazza speciale, Corinna: la fidanzata di Andrea, la sua “micia”. «Perché tu eri perfetto», è il ricordo che la giovane ha lasciato su Facebook poche ore dopo la disgrazia. «Ho il cuore spezzato, si è riempito di vuoto e sgomento», scrive, prima di lanciare un appello agli amici e chiunque conoscesse il suo “micio”: «Ogni singolo pezzettino farà vivere Andrea ancora in ognuno di noi. Quindi vi prego: fatemi avere ogni foto, ogni video, ogni aneddoto».
E sul web sono tanti i ricordi di Andrea. Artio era un musicista nell’anima. Nella vita installava impianti d’allarme ma la sua passione era la chitarra e la musica metal che ascoltava, suonava e amava. Faceva parte del gruppo Injury e con loro avrebbe dovuto suonare fra pochi giorni, il 18 marzo, a Ciriè (Torino) nel Canavese metal fest. «Ogni attività è sospesa», scrivono Paul, Alle, Mibbe e Pollo. «Abbiamo perso un amico come ce n’erano pochi, un ragazzo di una bontà disarmante, che pur di non ferirti si teneva tutto dentro. Abbiamo perso i migliori abbracci della nostra vita. Abbracci forti, leali, sinceri. Tutti noi perdiamo un fratello e un amico prezioso. Andrea ci ha lasciato, e siamo tutti più soli».
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