Gazzetta di Reggio

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Reggio Emilia, sono morti due degli ultimi partigiani

di Adriano Aratie Domenico Amidati
Reggio Emilia, sono morti due degli ultimi partigiani

Scandiano piange Emilio Papi, 89 anni, nome di battaglia Alì. A Vezzano è morto Gino Tartaglia (Fiume), 91 anni

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SCANDIANO. Nello scorso fine settimana la provincia di Reggio Emilia ha perso due degli ultimi partigiani reggiani: Emilio Papi, nome di battaglia Alì, e Gino Tartaglia, nome di battaglia Fiume.

Scandiano piange il partigiano Alì, combattente fra le paludi e il mare assieme al leggendario Bulow Boldrini. Venerdì scorso, all’ospedale scandianese Magati, è morto l’89enne Emilio Papi, nome di battaglia Alì, da una vita residente nella cittadina dove ha costruito la sua famiglia. I suoi funerali in forma civile si sono tenuti sabato mattina, con partenza dall’ospedale verso il cimitero.

Lo piangono i figli Angela e Davide, la nuora Sabina e il genero Luigi, le nipoti Francesca e Aleida, i parenti e gli amici della bocciofila scandianese, ai quali Emilio Papi era molto legato e che ha frequentato sino a che le condizioni di salute non sono peggiorate e hanno costretto i sanitari al ricovero in ospedale.

Dopo il 1943, Emilio Papi ha combattuto come partigiano nel Ravennate nelle squadre di sabotatori marittimi e alle brigate Garibaldi guidate da Arrigo Boldrini, il comandante Bulow, una delle figuri più celebri della Resistenza Italiana, padre costituente e poi deputato e senatore per parecchi mandati. Sino agli ultimi anni Alì ha mantenuto un forte legame con quell’esperienza di vita, e nel 2012 ha preso parte alla cerimonia per il recupero dell’isola degli Spinaroni, nel Ravennate, a lungo base degli uomini di Bulow.

VEZZANO. A Vezzano è invece morto il 91enne Gino Tartaglia, soprannominato Bigarein. La sua scomparsa è avvenuta sabato, all’improvviso, nella sua abitazione. Gino, che viveva a Sedrio, era vedovo da qualche anno. Persona molto conosciuta e stimata, era la memoria storica del paese. Aveva lavorato sempre la sua terra e ne era orgoglioso. Fino a poco tempo fa non disdegnava di andare nei suoi campi.

Persona schiva e gran lavoratore, era attaccato alla sua famiglia e alle tradizioni che sempre lo hanno accompagnato. Nell’ultimo conflitto mondiale aveva combattuto come partigiano facendo parte della 76ª Brigata Sap. Pochi giorni fa, in occasione del 25 aprile, era stato salutato assieme agli altri due partigiani ancora viventi con un lungo applauso. Commovente e simpatico il ricordo che un bambino suo vicino di casa ha voluto dedicargli con un disegno: «Ciao Gino, ho fatto questo trattore per te». Gino lascia le figlie Irene e Franca, i generi, le nipoti Fulvia, Giorgia e Roberta, i pronipoti Mattia, Matteo, Maele, Matilde e Federico. I funerali saranno celebrati oggi alle 15 partendo dalla sua abitazione di Sedrio (via Provinciale 14) per la chiesa parrocchiale di Vezzano, poi la salma sarà tumulata nel vicino cimitero, accanto alla moglie.