Tattini: «Iaquinta non c’entra con quei soldi»
La consulente sentita in incidente probatorio: «Solo un incontro al bar per una foto»
REGGIO EMILIA. Giuseppe Iaquinta non c’entra con gli incontri per scambiare 1,4 milioni di euro in 800mila dollari. L’incontro con l’imprenditore di Reggiolo, e il figlio calciatore Vincenzo, ci fu ma per una foto, un caffè e poche battute. «Amenità». Nulla di più.
Questa la verità di Roberta Tattini nell’incidente probatorio andato in scena ieri a Bologna e che era stato richiesto dall’avvocato dei due Iaquinta, il professor Carlo Taormina. Il quale non nasconde la soddisfazione per quanto emerso: le stesse cose la donna aveva avuto modo di dirle già nell’interrogatorio di garanzia all’indomani degli arresti di “Aemilia”, lo scorso mese di gennaio. Non confermando le dichiarazioni che gli investigatori coordinati dalla Dda di Bologna avevano intercettato in fase di indagine, quando la donna raccontava di un pacco di soldi facendo il nome di Giuseppe Ianquinta.
«Siamo soddisfatti. Soprattutto in vista dell’udienza preliminare – spiega Taormina – Le parole delle Tattini intercettata erano le uniche che tiravano in ballo il mio cliente». Taormina attende anche la risposta rispetto alla sua richiesta di revoca dell’ordinanza presentata al tribunale della libertà. La decisione potrebbe arrivare già oggi o al più tardi domani e dovrà dire se Iaquinta senior potrà rimanere libero.
Rispetto poi a quell’incontro al bar, spiega Taormina: «I miei clienti non ricordano l’incontro con la donna, ma certo non possono essere in quelle date: Giuseppe era già in Calabria, Vincenzo era con il calciatore Marchisio. Chiederemo a quest’ultimo una dichiarazione in tal senso». (el.pe)