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il maxi cantiere

Firenze, a rischio il tunnel Tav dopo l’inchiesta su Coopsette

Firenze, a rischio il tunnel Tav dopo l’inchiesta su Coopsette

REGGIO EMILIA. È uno dei progetti più rilevanti dell’alta velocità in Europa. Un tunnel di sottoattraversamento dell’alta velocità di Firenze, con tanto di stazione - sempre sotterranea - disegnata...

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REGGIO EMILIA. È uno dei progetti più rilevanti dell’alta velocità in Europa. Un tunnel di sottoattraversamento dell’alta velocità di Firenze, con tanto di stazione - sempre sotterranea - disegnata dall’archistar inglese Norman Foster. Importo dei lavori 700 milioni di euro, assegnati al consorzio Nodavia, dove a fare la parte del leone era fino a pochi mesi fa Coopsette. Poi è scattata la maxi inchiesta con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa, frode e traffico illecito di rifiuti, con 32 persone, indagate a vario titolo, e il coinvolgimento degli uomini di Coopsette e quelli del consorzio Nodavia. Una grana gigantesca per la coop di Casltenovo Sotto - che ha poi ceduto i lavori a Condotte - e per il cantiere stesso, bloccato per mesi e i cui costi sembrano ora essere triplicati. Per portare a termine il progetto iniziale servirebbero ora centinaia di milioni in più rispetto a quanto previsto quando fu stipulato il contratto con Nodavia. Per questo motivo Ferrovie Italiane potrebbe tornare sui suoi passi e rinunciare al tunnel, preferendo il passaggio in superficie dei treni ad alta velocità. L’ipotesi è stata lanciata dalla Cisl toscana, secondo la quale la prova sta nel fatto che Rfi sta concentrando a Campo di Marte il sistema di controllo del nodo fiorentino. Un bomba sganciata su Firenze, città del sindaco Dario Naredella e dell’ex sindaco (ora premier) Matteo Renzi. L’ad di Rfi, Maurizio Gentile smentisce solo in parte: «Noi il tunnel vogliamo farlo, ma se per ragioni indipendenti dalla nostra volontà ci fosse impossibile, troveremo un’altra soluzione». Apriti cielo. Nardella ha subito annunciato che «Ferrovie dello Stato deve farci comprendere qual è lo stato di avanzamento, qual è la situazione e quali sono i loro obiettivi e le loro prospettive». Finora sono stati spesi 300 milioni dei 700 iniziali. Per terminare l’opera, però, servono molti più soldi: forse troppi anche per Rfi. Parte degli scavi sono già stati effettuati: fermarsi significherebbe lasciare un buco in città.

Una storia deteriorata, che da opportunità epocale per Coopsette è diventata uno smacco per tutto il paese. (e.l.t.)