Nuovo sequestro ai Bianchini che lavoravano con Bolognino
REGGIO EMILIA. Ancora una puntata dell’inchiesta Aemilia. Ieri è scattato un nuovo sequestro nei confronti della famiglia Bianchini di San Felice sul Panaro. Legata, secondo le carte, ai nomi...
REGGIO EMILIA. Ancora una puntata dell’inchiesta Aemilia. Ieri è scattato un nuovo sequestro nei confronti della famiglia Bianchini di San Felice sul Panaro. Legata, secondo le carte, ai nomi reggiani dell’inchiesta sulla ’ndrangheta Michele Bolognino e la famiglia Giglio.
Stavolta, “i sigilli” riguardano i beni di Bruna Braga, moglie dell’imprenditore Augusto Bianchini. Erano rimasti esclusi dal sequestro disposto dal gip Ziroli durante la prima retata di gennaio. E mentre tutte le proprietà della Bianchini Costruzioni e della Ios (l’azienda del figlio Alessandro) erano state aggredite dai carabinieri, quelle della “Dueaenne”, società intestata alla Braga, non avevano subìto lo stesso trattamento. Ma sul fronte economico-fiscale i carabinieri hanno continuato ad indagare, arrivando al nuovo provvedimento. Secondo gli investigatori della Dda, la “Dueaenne s.a.s.” costituisce una struttura societaria che serviva, strumentale, allo svolgimento delle attività della Bianchini Costruzioni. La stessa Bianchini Costruzioni che aveva rapporti molto stretti con Bolognino, Giglio e gli altri.
Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene
(dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)
Ieri mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Modena hanno dato esecuzione alle disposizioni del gip, su richiesta della procura Antimafia di Bologna, mettendo i sigilli a beni quantificati in circa 20 milioni. Due le perquisizioni: in via dell’Industria a San Felice sul Panaro (Modena), dove la Dueaenne ha la sede (proprio a fianco della Bianchini Costruzioni) e l’altra in via Degli Estensi, a Rivara, dove la donna vive con la famiglia. Così come accaduto con la storica impresa del marito, di cui la Braga è socia al 25%, tutto è stato affidato alla cura dell’avvocato Rosario Di Legami.
La Braga, che ha l’obbligo di dimora, ora è indagata anche per concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni con l’aggravante di aver favorito le attività della ’ndrangheta.