Gazzetta di Reggio

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E’ morto Graziano Ferrari una vita dedicata al tennis

di Luigi Vinceti
E’ morto Graziano Ferrari una vita dedicata al tennis

Sant’Ilario: fondatore del Circolo locale, è stato dirigente provinciale e regionale Gallingani: «Appassionato e lavoratore». Margini: «Grande serietà e dedizione»

17 giugno 2015
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SANT’ILARIO. Il tennis reggiano è in lutto. E’ morto infatti, all’età di 74 anni, Graziano Ferrari (Masim), delegato provinciale della Federazione nazionale di questo sport. La sua vita è stata in effetti in larga parte dedicata al tennis, che ha conosciuto fin da giovane, ha coltivato e fatto crescere per decenni, in particolare dopo la conclusione dell’attività lavorativa svolta alla Superbox, ed ogni volta che era libero dagli impegni di consulente tecnico.

Il tennis lo aveva catturato, e a lui si deve la spinta a fondare il Circolo di Sant’Ilario. «E’ stato uno dei presidenti più longevi – ricorda lo storico del tennis reggiano, Paolo Gallingani – ed ha operato prima con me come vicepresidente; poi, dopo di me, per quindici anni quale presidente provinciale. In tale veste ha fattivamente e concretamente aiutato la crescita del movimento agonistico e dilettantistico locale. Sono centinaia le sue direzioni di tornei a vari livelli. Ha calcato infatti i campi in terra rossa non solo in ambito provinciale, ma anche nei territori limitrofi, sino a diventare giudice e arbitro di livello nazionale. Era profondamente appassionato, onnipresente, puntuale. Un gran lavoratore. Per me è la perdita di un grande amico».

Anche Fernando Margini presidente per decenni del Circolo di Albinea, conserva di lui molti cari ricordi: «Gli va riconosciuto il merito di aver aiutato il tennis di casa nostra a salire così in alto, fino ad occupare, addirittura per tre stagioni, il primo posto a livello italiano. La sua serietà e la profonda dedizione gli sono state giustamente riconosciute dalla dirigenza nazionale, tanto da elevarlo alla guida della delegazione provinciale e a chiamarlo a compiti regionali».

Purtroppo, pochi anni fa era rimasto vedovo e l’ormai totale dedizione allo sport della racchetta è servita solo in parte a lenire il suo dolore. Al quale si era aggiunto il disagio di una malattia che lo ha perseguitato per lungo tempo e non gli ha dato scampo. Lo ha trovato a casa, ormai privo di vita, il figlio Claudio – che insegna tennis al Circolo di Sant’Ilario – insospettito dal suo prolungato silenzio. Oltre ai famigliari di Graziano Ferrari, la notizia della sua scomparsa addolora il presidente della Federazione italiana tennis, Angelo Binaghi, che ha fatto giungere la partecipazione al lutto per la perdita di un dirigente sportivo di lunga militanza che ha svolto con passione e competenza anche il ruolo di fiduciario provinciale degli ufficiali di gara e di delegato del Comitato regionale dell’Emilia Romagna. Oggi i funerali che muoveranno alle 10 dalla sede delle onoranze funebri Manghi & Mantovani di Calerno, Villaggio Bellarosa, verso la chiesa parrocchiale di Sant’Ilario, dove si formerà il corteo diretto al cimitero locale.