“I love my kitchen” il catering made in Reggio
La società è stata fondata nel 2009 da Federico Baldi e Giulio Bacicchi. Tra gli eventi organizzati in grande scala anche il matrimonio di Vasco Rossi
REGGIO EMILIA. Da zero a cento in cinque anni se parliamo di cuochi, camerieri e magazzinieri e da zero a circa due milioni di euro se parliamo di fatturato. La breve storia di "I love my kitchen", la società di catering ed eventi, nata nel 2009, quando la crisi cominciava già ad affacciarsi, potrebbe essere scritta con i freddi numeri di bilancio, oppure, preferiscono i due soci fondatori Federico Baldi e Giulio Bacicchi, come la scommessa di chi ha coniugato professionalità e passione con una richiesta di mercato.
«Abbiamo unito - spiega Baldi, presidente e ad della società che ha sede in via Chiesi 2 - la mia passione per l'organizzazione di eventi e il catering non è altro che un'organizzazione più complicata, perché parliamo di cibo, l'esperienza di Bacicchi di oltre vent'anni nel campo della ristorazione e uno spazio che c'era sul mercato reggiano».
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Un mix da cui è nata "I love my kitchen" che oggi si occupa anche di fornire il catering per le partire interne della Grissin Bon al PalaBigi e del Sassuolo Calcio al Mapei Stadium. In questi anni l'azienda reggiana, (che ricava il 90% del suo fatturato dagli eventi e ricevimenti organizzati per aziende e il 10 % da matrimoni e altri eventi privati), ha valicato prima i confini regionali, per organizzare rinfreschi e buffet in giro per l'Italia per arrivare a Parigi per un ricevimento all'Ambasciata Italiana e uno alla maison Louis Vuitton. Sempre portando con sé la cucina reggiana ed emiliana.
«Rivisitata e alleggerita con meno grassi, più leggera e digeribile, ma sempre legata alla tradizione, come i cappelletti con una crema di Parmigiano Reggiano che abbiamo però servito in una coppa da Martini», sottolinea Baldi, che oggi pur con il fatturato in crescita deve fare i conti con la realtà. Fatta di aziende che se prima spendevano 100 euro a testa per un ricevimento, oggi arrivano a 30 - 40 euro. «La concorrenza è forte - spiega - e purtroppo si gioca più sul prezzo che sulla qualità. Il catering resta una parte importante nell'investimento di immagine delle aziende e per crescere abbiamo scommesso sulla qualità delle materie prime, su personale giovane al passo con i tempi in grado di rinnovare il menù e il servizio».
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Adesso è di moda lo "shabby chic", uno stile naturale, volutamente povero, ma non sciatto, almeno nei ricevimenti privati. Le aziende invece sono più attente ai costi e alla tempistica». «E la caratteristica che ci ha permesso di crescere rapidamente è stata quella di avere un'organizzazione flessibile in grado di fare piccoli e grandi servizi. Dai matrimoni all'ospitalità al Pala e al Mapei Stadium in cui il risultato è dato da un cocktail di flessibilità, innovazione, cortesia». Per farlo, aggiunge Baldi, «occorre prontezza di riflessi, la professionalità garantita dai cinque cuochi (alcuni hanno fatto esperienze con Massimo Bottura o al Fini) e poter contare su persone che hanno alle spalle un'esperienza decennale». «Il meglio deve ancora venire», conclude, ricordando gli eventi che gli hanno dato particolare soddisfazione, «dal matrimonio di Vasco Rossi a quello di Maddalena Corvaglia o quello da poco organizzato in spiaggia a Forte dei Marmi».