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Don Paolo: ecco perché non si è fatto l'incontro delle Sentinelle

Don Paolo: ecco perché non si è fatto l'incontro delle Sentinelle

"Si ragiona per schieramenti e non si ricerca la verità delle cose. Se uno è di uno schieramento considerato nemico, per forza di cose quello che dice è negativo"

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REGGIO EMILIA. Dopo le polemiche per l'incontro pubblico delle Sentinelle saltato alla parrocchia di Regina Pacis e l'intervento del vescovo, don Paolo Cugini ha scritto questa nota, che pubblichiamo integralmente qui di seguito.

Tutto è nato da un incontro nel mese di settembre con alcune coppie della parrocchia, che si occupano della preparazione dei fidanzati al matrimonio. Ci siamo trovati per un momento di verifica del lavoro svolto e di progettazione dell’anno. Abbiamo sentito l’esigenza di riflettere su alcuni temi significativi e d’attualità, che stanno coinvolgendo la famiglia e, tra questi il tema del gender.

La proposta emersa e approvata consisteva nell’organizzare una serie di due incontri sul tema verso il mese di aprile 2015, pe avere così il tempo di contattare alcuni specialisti di diverse aree: pedagogia, psicologia, teologia, sociologia. L’idea della proposta consisteva nell’offrire alle persone della parrocchia, come solitamente si fa in questi casi, una possibilità di schiarirsi le idee ascoltando anche dalla voce di chi vede e vive i problemi all’interno della chiesa su un tema delicato e polemico.

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Circa un mese fa una signora di una parrocchia vicina, persona stimata e conosciuta, mi ha scritto una email invitandomi a prendere in considerazione l’idea di realizzare nel breve termine un incontro esattamente sul tema del quale ci stavamo interessando. Considerata la nostra difficoltà a trovare i relatori la signora si è proposta per preparare e organizzare l’incontro. A quel punto ho dato il parere positivo. E’ arrivato, così, il volantino con il programma della serata che abbiamo divulgato.

Il giorno prima dell’incontro, il parroco don Riccardo ed il sottoscritto, abbiamo ricevuto e-mail e telefonate chiedendoci spiegazioni dell’incontro, che abbiamo puntualmente fornite. Siamo rimasti sorpresi dall’aggressività di alcune telefonate. Ci siamo guardati più volte esterrefatti e senza parole. Alla mattina, con nostra grande sorpresa, la notizia dell’incontro sul tema del Gender in parrocchia era riportato su alcuni giornali locali in tono polemico.

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Abbiamo continuato a ricevere telefonate durante tutta la mattinata. Finalmente, la signora che mi aveva contattato per organizzare l’evento, mi ha contattato per dirmi che, visto come si stavano mettendo le cose e che la parrocchia non s’identificava con le Sentinelle in Piedi, si poteva rimandare l’incontro a dopo Natale e realizzare al suo posto un momento di preghiera in chiesa.

Di questa triste storia mi è rimasto l’amaro in bocca. Sia da una parte che dall’altra sembrava che a nessuno interessasse la verità delle cose, ma semplicemente difendere le proprie opinioni, le proprie ideologie, al di là della verità dei fatti. Si ragiona per schieramenti e non si ricerca la verità delle cose. Se uno è di uno schieramento considerato nemico, per forza di cose quello che dice è negativo. S’invoca la democrazia e il dialogo, ma poi nella realtà prevale sempre il pregiudizio e la chiusura mentale. Si trattava di un incontro in parrocchia: tutto qui.

Come mai si è creato lo scandalo? Il problema chiaramente è sorto dal fatto che chi organizzava l’evento erano le Sentinelle in Piedi, che viene considerato un movimento omofobo. Tra di loro ci sono delle persone conosciute che stimo. Certamente il loro modo di affrontare il problema non va bene a tutti, neanche a me. In ogni modo nella chiesa c’è spazio per ascoltare tutti. Senza dubbio questo incontro si farà.

Inviteremo persone qualificate per affrontare il tema. Tra gli invitati ci saranno anche le Sentinelle in piedi ed esponenti di gruppi che si riconoscono nel gender. L’idea è creare uno spazio per un dialogo civile, per permettere alle persone di capire qualcosa su un tema tanto complesso e controverso. La speranza è che vinca la voglia di conoscere e conoscersi, e non l’ideologia dello schieramento e del contrasto per partito preso.

don Paolo Cugini