Gazzetta di Reggio

Reggio

Bus-Pascal: si cercano altri 4 rapinatori

di Tiziano Soresina
Bus-Pascal: si cercano altri 4 rapinatori

Per i carabinieri hanno agito nella scuola come un commando. I due minorenni individuati sono ora agli arresti domiciliari

09 novembre 2014
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REGGIO EMILIA. I due 17enni d’origine marocchina finiti nei guai mercoledì per aver rapinato uno studente più giovane all’interno dell’istituto superiore Bus-Pascal sono ora agli arresti domiciliari a Reggio, nelle rispettive abitazioni di famiglia: l’ha deciso nel tribunale per i minorenni di Bologna il giudice nell’ambito dell’udienza di convalida degli arresti.

Ora verrà monitorato il comportamento dei due ragazzi (difesi dall’avvocatessa bolognese Mirella Di Croce) non solo a fini giudiziari ma anche per arrivare al reinserimento scolastico (non frequentano il Bus-Pascal). Saranno processati in tempi non brevi.

Invece sta “sprintando” l’inchiesta dei carabinieri. Sono stati sentiti diversi studenti presenti ai fatti ed ora gli inquirenti stanno cercando di identificare gli altri quattro componenti di quello che ora viene considerato un vero e proprio commando, forse “abituato” a spedizioni di questo tipo.

Secondo la ricostruzione fatta dai militari, fuori dall’istituto scolastico sarebbero rimasti due ragazzi a fare da “palo”, mentre sarebbero entrati per “colpire” altri quattro giovani complici. Due sono stati poi bloccati ed arrestati, mentre ora si cercano gli altri quattro.

I carabinieri confidano nella collaborazione che potrebbero dare altri testimoni (a cui garantiscono il massimo della tutela) non solo per dare un volto ai quattro che ancora mancano all’appello, ma anche per capire se quest’azione ben organizzata possa essere solo la punta dell’iceberg. Per capire se episodi simili siano accaduti anche in altre scuole, i militari incontreranno nei prossimi giorni diversi presidi.

Mercoledì, all’ora della ricreazione, il commando di minorenni ha approfittato del caos che ogni giorno scatta in una grande scuola con oltre 1.300 studenti per entrare senza dare troppo nell'occhio.

Due restano fuori e quattro si sono diretti verso le macchinette per le merendine e le bevande. Hanno puntato un 14enne che era in compagnia di alcuni compagni. Nessun gesto eclatante. Nessuna minaccia. Lo hanno circondato. Uno gli ha preso un braccio. Glielo ha girato dietro la schiena. Un altro gli ha messo una mano in tasca e gli ha preso il portafoglio. Il 14enne non ha capito subito quello che è successo. E non l'hanno inteso bene nemmeno gli amici. Tanto che il ragazzino si è rivolto al suo aggressore e gli ha detto: «Ridammelo!». Ma quando il gruppetto si è allontanato, imboccando la porta di uscita di corsa, ha capito che non era uno scherzo. Che quei ragazzi lo avevano appena rapinato. Così, ha pure tentato di rincorrerli, ma senza esito.