Gazzetta di Reggio

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Musica senza confini con Raiz e Mesolella

Musica senza confini con Raiz e Mesolella

Stasera concerto in piazza Fontanesi (ore 21.30). Le note saranno quelle rock e jazz suonate dalla voce storica degli Almamegretta e dal chitarrista e produttore degli Avion Travel

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REGGIO EMILIA. Un concerto in piazza Fontanesi è quello che attende stasera (ore 21.30, tempo permettendo. Ma in caso di pioggia l’alternativa è già a disposizione, ovvero il palazzetto in via Guasco) chi vorrà concludere la giornata in città. Le note saranno quelle rock e jazz suonate da Raiz & Fausto Mesolella, ovvero la voce storica degli Almamegretta e il chitarrista e produttore degli Avion Travel.

I due artisti si esibiranno in “Dago Red” un compendio delle più note canzoni napoletane riviste in chiave molto alternativa, nonché il titolo del nuovo album della coppia. Si potrebbe tradurre “Rosso Terrone”, intendendo il vino “rosso” degli immigrati italiani, perché “Dago” era uno dei molti modi in cui, con un certo disprezzo, si potevano chiamare gli italiani d’America.

Ma “Dago Red” è anche il titolo di una raccolta di racconti (e di un racconto in particolare) dello scrittore italoamericano John Fante. «Ci piaceva molto l’idea del vino rosso paesano, quello che forse non è amato dai palati raffinati dei sommeliers ma che è forte, sincero ed inebriante. Abbiamo rivisto a nostro modo nove classici della canzone napoletana lasciando lo spazio aperto alla contaminazione con ciò che napoletano non è ma che altrettanto ci appartiene. In questo lavoro la nostra anima rock, soul, blues, reggae fa pace, o ci prova, con l’altra sua parte, quella che appartiene alla canzone della terra dove siamo nati e cresciuti. Ecco come “a muntagna”, la montagna di “Tu ca nun chiagne” diventa “the mountain” che scalano gli Who in “See me, Feel me” o l’emigrante di “Lacreme Napulitane” è lo stesso “Immigrant Punk” dei Gogol Bordello; alla “Carmela” di Sergio Bruni e Salvatore Palomba ad un certo punto parla Leonard Cohen (“I’m your man”) e la guerra descritta in “O surdato Nnammurato” viene esorcizzata da “Give me Love” di George Harrison. Tutto scorre senza confini musicali, culturali e ideologici: persino “Maruzzella” fa un bagno nel mediterraneo orientale e si reinventa in ebraico; un viaggio a ritroso in un Sanremo di metà anni ’70 ci regala l’opportunità di ricantare Angela Luce e la sua “Ipocrisia”».

Info: 0522.45.62.49.