Lo stop al cogeneratore prorogato fino a ottobre
Bibbiano: decisione del Comune per l’impianto costruito nella zona di Corniano Il comitato attende ancora i documenti tecnici: «Sembra che nessuno li abbia»
BIBBIANO. E' ufficiale: l'impianto di cogenerazione che sorge alle porte di Bibbiano, nella zona artigianale di Corniano, non riaprirà almeno fino a ottobre. Il Comune ha infatti allungato di altri novanta giorni il "fermo" imposto all'azienda bolognese "A2B ambiente e bioenergie", con somma soddisfazione del comitato sorto di recente contro la presenza dell'ingombrante macchinario. A spiegare l'evolversi della situazione è il presidente del comitato locale, Remigio Ferrari, il quale sottolinea come – ancora una volta – il Comune si sia interessato alla vicenda e abbia ascoltato le rimostranze dei residenti, preoccupati dal fumo nero che usciva dal macchinario.
«Al momento – spiega Ferrari – manca ancora la documentazione relativa al cogeneratore. Sembra che nessuno ne sia in possesso. Ma ci stiamo attivando per organizzare un tavolo tecnico. Dal canto nostro, vogliamo sollevare in particolare due istanze: la prima relativa all'aspetto tecnico legato al macchinario; la seconda inerente all'analisi chimica delle emissioni prodotte. Dopo agosto, probabilmente, avremo sia la documentazione che le risposte alle nostre perplessità. L'unica certezza è che l'impianto funziona a olio di colza».
A questo tavolo tecnico parteciperanno il comitato, il Comune e dei tecnici dell'azienda bolognese. Quelli nominati dal comitato sono Antonio Balzani, che si occuperà di fornire una relazione sulla struttura del macchinario, mentre Albertino Bigi si focalizzerà sull’aspetto chimico. E' probabile, inoltre, che nei prossimi mesi il comitato bibbianese abbia al proprio fianco anche Legambiente: «C'è un discorso aperto – aggiunge Ferrari – e c'è in programma un incontro anche con loro. Anche Legambiente ha fatto richiesta della documentazione, senza per ora ottenere risposta. Una volta ottenute le carte, faremo insieme il punto della situazione».
Nei mesi scorsi, a mettere in allarme i residenti della zona erano state alcune voci secondo le quali l'impianto sarebbe tornato in funzione dopo alcuni mesi di pausa. Questa eventualità è stata poi smentita dal sindaco Andrea Carletti, che ha sempre sottolineato l'assoluta disponibilità a organizzare un incontro con i diretti interessati. A destare preoccupazione tra le aziende e tra i cittadini di Corniano, il fatto che a poca distanza dal cogeneratore sorgano una latteria (non per niente Bibbiano viene definita la "culla del Parmigiano Reggiano), un ristorante, circa cinquanta aziende e, appena oltre, un quartiere residenziale e le scuole dell'istituto Maria Ausiliatrice (asilo, elementari e medie). A Corniano e Bibbiano si temono i potenziali danni derivanti dalle emissioni del cogeneratore. Al momento non sussiste alcun segnale d'allarme imminente, anche se nei mesi scorsi la polemica montò a causa di alcuni effetti "spiacevoli", come ad esempio l'uscita di fumo dal tubo principale del macchinario. Un fumo (per lo più biancastro, ma a volte anche nero e denso, soprattutto al momento dell'accensione) che ha provocato effetti collaterali a chi vive e lavora nei dintorni, e che ha fatto nascere la protesta.
Dopo le lamentele del comitato, il Comune richiese controlli all'azienda - tramite Arpa - e che si vide imposto lo stop all'attività del cogeneratore in data 17 marzo.
Andrea Vaccari
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