Gazzetta di Reggio

Reggio

Due finti tecnici di Iren fanno razzia di gioielli

Due finti tecnici di Iren fanno razzia di gioielli

Hanno suonato alla porta della donna fingendo di voler fare dei controlli invece si sono intascati catenine e braccialetti per diecimila euro di valore

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REGGIO EMILIA. Hanno suonato alla porta presentando come biglietto da visita una scusa ormai fin troppo collaudata, eppure sempre efficace: quella di essere dei tecnici di Iren, in missione per dei controlli al contatore. Invece, ancora una volta, erano solo degli impostori che hanno approfittato della buona fede di un’anziana per farsi aprire la porta e poi derubarla.

L’ultimo episodio risale alle 13 di martedì in città. La vittima un’anziana che di fronte a quei due uomini ben vestiti, con tanto di tesserino ha creduto che fossero davvero dei tecnici intervenuti per controllare l’impianto idraulico della casa.

La signora li ha fatti entrare e ha seguito le loro istruzioni durante quelli che alla fine si sono rivelati dei finti controlli. Quando se ne sono andati, non ha avuto modo di dubitare di essere stata raggirata. E’ stato solo poco più tardi, quando ha messo le mani nei cassetti dove solitamente tiene i suoi monili in oro che ha fatto l’amara scoperta: era tutto sparito. Non c’erano più catenine, anelli e orecchini: le gioie di una vita, acquistate con sacrificio e memoria di tanti momenti della propria vita.

A quel punto, ha capito. Ha capito di non aver ascoltato la raccomandazione tante volte lanciata dalle forze dell’ordine – e forse anche da qualche familiare – di non dare retta a chi si presenta con la targhetta di Iren o di altri enti. Ha capito che quei due signori non erano chi dicevano di essere. Ma qualcuno che sapeva come conquistare la fiducia delle persone, per portare a compimento il proprio obiettivo: rubare.

A quel punto, l’anziana non ha potuto fare altro che chiedere aiuto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile, i quali hanno raccolto dalla donna una sommaria descrizione dei due impostori. I militari si sonomessi sulle loro tracce. Ma per ora senza esiti. La conta del danno è piuttosto ingente: i malviventi si sono impadroniti di preziosi per almeno 10mila euro di valore. E non è escluso che nel corso della stessa mattinata abbiamo bussato alla porta di altri ignari cittadini che, per buona fede, hanno aperto loro la porta credendo alle loro parole e invece siano rimasti fregati.

Da parte dell’Arma arriva un nuovo appello ai cittadini, specie ai più anziani. E a rivolgerlo è lo stesso comandante provinciale, il colonnello Paolo Zito: diffidare di chiunque si presenti alla porta presentandosi come delegato di aziende fornitrici di servizi; lasciare la porta d’ingresso sempre chiusa; segnalare subito la visita al 112 e a un familiare. E l’invito è esteso proprio ai parenti più stretti degli anziani: è sempre più necessario metterli in guardia da questi episodi.