Gazzetta di Reggio

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angelo santoro di “interessicomuni”

«Tantissimi con questi problemi Tutti insieme solleviamo il velo»

«Tantissimi con questi problemi Tutti insieme solleviamo il velo»

SCANDIANO. «Voglio sollevare un velo, e per farlo sto pensando di riunire le tantissime persone che stanno vivendo gli stessi problemi». Pensa in grande Angelo Santoro, fondatore dell'associazione...

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SCANDIANO. «Voglio sollevare un velo, e per farlo sto pensando di riunire le tantissime persone che stanno vivendo gli stessi problemi».

Pensa in grande Angelo Santoro, fondatore dell'associazione “Interessicomuni”, dopo un primo atto piuttosto rumoroso: la causa intentata al Banco San Geminiano e San Prospero per usura decisa un paio di mesi fa. Santoro punta a fare massa «per convincere sempre più persone a farsi avanti. È difficile che qualcuno abbia il coraggio di esporsi; sa che verrebbe etichettato come fallito e quindi in questo paese sarebbe finito per sempre», spiega Santoro. E allora, «se stanno perdendo tutto, voglio che queste persone possano almeno riavere la loro dignità. Se riusciamo a sollevare un velo, a far capire cosa sta succedendo, almeno avranno un trattamento diverso, e potranno camminare con dignità, senza vergognarsi. Questo è un primo passo. Sono pronto a fare fronte comune con tanti altri», annuncia.

Il problema, come da lui ribadito più volte, è che «qui si sfiora o si supera l'illegalità. Ormai le banche non riscuotono il credito, vendono il debito acquisito a società di riscossione crediti che poi, in un modo o nell'altro, vorranno rientrare della spesa. Le banche ottengono una percentuale del debito, un 20% circa, ma il resto non lo perdono, perché lo possono defiscalizzare e detrarre». Solo che «per un cittadino questo non funziona, non può comprare da mangiare con un credito nella dichiarazione dei redditi. Per le banche invece è possibile».

Un'altra accusa pesante è quella di ingerenza: «Spesso chi ha un debito si rivolge a una finanziaria per ottenere i soldi, e così invece che 1.000 euro si trova a doverne pagare 1.200 o 1.300. E molte volte sono le stesse banche, ufficiosamente, a suggerire da quali finanziarie andare. O ad indicare quali case acquistare dopo un pignoramento. Questo è giusto? Ha senso? Non credo proprio. Non dovrebbe assolutamente accadere, ed è anche contro la legge». (adr.ar.)